giovedì 27 dicembre 2012

Bibliografia minima sui giochi

Come promesso ecco una bibliografia minima circa l’argomento giochi attinente al lavoro del formatore.



 

Enzo Spaltro, Ugo Righi, Giochi psicologici, Celuc Libri

Eugene Raudsepp, Giochi per sviluppare la creatività, Franco Angeli

Margherita Sberna, F. Cavallini, Giochi psicopedagogici, volume 2, Clupguide


Insomma avete tanti spunti interessanti per trascorrere delle vacanze invernali davanti ad un camino. Buon anno a tutti!

giovedì 20 dicembre 2012

Giochi d’aula

Ci sono tanti libri molto interessanti che raccolgono giochi da cui traggo spesso idee e spunti. A volte seguo ciò che trovo già scritto e strutturato, più spesso li utlizzo come ispirazione, ovvero come spunti per esercizi che poi trasformo in giochi adatti a ciò di cui ho di volta in volta bisogno.

Oggi vi consiglio un testo pieno di idee, ma anche ricco di teoria.


Roberto Luperini, Giochi d’aula, editore Franco Angeli.
Il sottotitolo "Giochi per cambiare la formazione e favorire il cambiamento" è significativo di ciò che troverete al suo interno.

Settimana prossima pubblicherò una bibliografia minima sui giochi.

lunedì 17 dicembre 2012

Regalino

Ho pensato ad un regalino per i lettori del mio blog. Da oggi 17 dicembre fino al 17 gennaio offro uno sconto del 10% sulla prima seduta di coaching. Offerta valida sia per aziende sia per privati.

lunedì 10 dicembre 2012

Poligono bendato: un gioco per il team building

Abbiamo parlato di giochi ed esercizi varie volte. Per me sono un momento fondamentale ed ho illustrato alcuni esempi di giochi spezza giornata. Oggi vi propongo un gioco per il team building chiamato poligono bendato.


Munitevi di una corda da alpinisti a cui legherete i due estremi fra loro. Portate i partecipanti di fronte alla corda che è stata posta per terra a forma di cerchio. Bendateli prima di dare loro le indicazioni del gioco.
Una volta bendati, dovranno piegare le ginocchia e a tastoni prendere la corda con ambedue le mani. Fatto questo dovranno rialzarsi e formare una figura geometrica che voi indicherete. Quando tutti i partecipanti saranno convinti di esserci riusciti, dovranno piegare di nuovo le ginocchia e posare la corda per terra.
Le regole sono semplici: non sbendarsi, neppure per un momento e non lasciare la corda che deve essere mantenuta con entrambe le mani contemporaneamente. Dopo aver spiegato l’attività, assegnate la prima figura da comporre: per esempio un triangolo equilatero. Lasciate sempre ai partecipanti la possibilità di discutere prima di iniziare l’esercizio. Quando i partecipanti avranno terminato, fate togliere la benda ed ascoltate i commenti del gruppo sulla figura formata.

Avete mai provato questo gioco?

giovedì 6 dicembre 2012

Ancora due settimane per l'iscrizione al corso sull'umorismo

Avete ancora due settimane per l’iscrizione al corso sull’umorismo: Lasciarsi vivere dal ridere. Si terrà il 8/9/10 febbraio 2013 a Bologna, presso Working Theater, via indipendenza 50. (A soli 500 metri dalla stazione ferroviaria.)
Docenti: Patrizia Rovati e Marco Marchegiani. Si gradisce una pre-iscrizione entro il 20 dicembre 2012. Per ulteriori informazioni o domande contattatemi.

lunedì 3 dicembre 2012

Marco Marchegiani

Un lontano giorno un allievo mi chiese se conoscevo il teatro dell’improvvisazione: io avevo visto a notte tarda degli incontri di questo tipo di teatro e ne ero rimasta entusiasta ed affascianta. L’allievo mi raccontò che a Bologna c’era un gruppo che si occupava di questo tipo di teatro e che organizzava corsi anche per principianti. Così dopo un mese mi iscrissi ad un corso full immersion di due giorni. Fu lì che incontrai Marco Marchegiani. Ne rimasi estasiata, sia per il suo umorismo elegante, sia per la sua capacità relazionale con noi partecipanti. Mi piacquero molto anche le sue iniziative nel campo della formazione che trovai coerenti con alcune mie proposte adottate in aula.
Passarono alcuni anni fino a quando organizzai un percorso di formazione per formatori dove chiesi a Marco di portare la sua esperienza. Da allora abbiamo cercato di lavorare insieme appena abbiamo potuto, sia in corsi aziendali sia in percorsi strutturati.
In aula ci divertiamo tanto, giochiamo tra di noi, c’è rispetto reciproco e una spontanea attenzione all’altro. Ogni volta la sua presenza crea entusiasmo e un valore aggiunto inestimabile all’esperienza del corso e del gruppo. Lavoriamo tanto e siamo entrambi un po’ troppo stacanovisti!


Qualcosa su Marco. Nel 1996 ha fondato l'Associazione Culturale Belleville, nata per la diffusione dell'Improvvisazione Teatrale e la produzione e organizzazione di eventi in campo artistico. Nel 2006 ha creato Workin’ Theater, una società che possiede innumerevoli anime: da una parte si occupa di formazione e di comunicazione, dall’altra d’improvvisazione teatrale, con corsi, approfondimenti ed organizzazione di spettacoli, tra i quali il Match d’improvvisazione teatrale.
Per quanto riguarda la formazione, ha creato e sviluppa forme di formazione innovativa. Infatti, dal 1999 le sue esperienze on stage sono la base per l'ideazione e produzione di progetti di teatro d’impresa che coniugano metodologie e strumenti teatrali alle più attuali necessità della formazione aziendale.
È tra i pionieri italiani dell'Improvvisazione Teatrale, disciplina nella quale ha disputato tre Mondiali, oltre che spettacoli in Italia, Quebec, Francia, Belgio e Svizzera.

Vi consiglio di visitare il sito web di Workin’ Theater per approfondire di cosa si occupano. È un sito bellissimo e ricco, dimostrazione della creatività e dell’innovazione che la società offre.
E’ un onore poter lavorare e condividere esperienze con una persona di così profonda professionalità.

lunedì 26 novembre 2012

Profondità nell'imparare

 
Tutto ciò che impari, t'applica a impararlo con quanta più profondità è possibile. Gli studi superficiali producono troppo spesso uomini mediocri e presuntuosi.


lunedì 19 novembre 2012

Insegnare a partire dal cuore di Lara Ewing: seconda parte

Ad inizio novembre abbiamo cominciato a riportare un bellissimo articolo di LaraEwing circa l’attività di formazione per formatori. Ecco la seconda ed ultima parte.



Insegnare a partire dal cuore.
Quando la formazione di formatori va al di là del contenuto
di Lara Ewing

Ogni archetipo incarna delle qualità essenziali di leadership e di umanità. Una persona equilibrata ha la capacità di rispondere utilizzando ciascuno degli archetipi in funzione delle situazioni. Non ho incontrato una descrizione più pertinente della flessibilità spirituale nel quadro della formazione di quella fornita dal Cammino delle quattro direzioni. È un quadro del tipo “Come se” che ci aiuta ad accedere a delle risorse precedentemente inaccessibili. Il fatto di incorporare completamente questi stati ha come risultato un repertorio comportamentale allargato, costruito su fondamenta spirituali.
L’assistenza reagisce immediatamente a livelli più profondi.

giovedì 15 novembre 2012

Corso lasciarsi vivere dal ridere: 8/9/10 febbraio 2013

In programma il corso sull’umorismo: Lasciarsi vivere dal ridere. Si terrà il 8/9/10 febbraio 2013 a Bologna, presso Working Theater, via indipendenza 50. (A soli 500 metri dalla stazione ferroviaria.)


Docenti: Patrizia Rovati e Marco Marchegiani. Si gradisce una pre-iscrizione entro il 20 dicembre 2012.
Per ulteriori informazioni o domande contattatemi.

lunedì 5 novembre 2012

Insegnare a partire dal cuore di Lara Ewing: parte prima

Nelle mie carte ho ritrovato questo articolo molto bello di Lara Ewing. Ho deciso di condividerlo con voi perché, per me, rappresenta una prospettiva essenziale dell’essere formatori. Lo pubblico rispettando integralmente la traduzione, senza correzioni di alcun tipo.



Insegnare a partire dal cuore.
Quando la formazione di formatori va al di là del contenuto
di Lara Ewing

 Una gamma dinamica di espressioni. Una grazia fluida nella presentazione. Una connessione autentica, calorosa con il gruppo.
I formatori e soprattutto i Trasformatori si indirizzano al gruppo con la passione del cuore e dell’anima. Raggiungono la persona intera, comunicando oltre lo Spirito cosciente.
In quanto formatrice di formatori, trovo facile insegnare alla gente delle capacità come la concezione e la sequenza ottimale del contenuto di una formazione. Non è invece così agevole trasferire il carisma, la capacità di accedere a degli stati di attenzione ispirati e motivanti.

giovedì 25 ottobre 2012

giovedì 18 ottobre 2012

La creatività del formatore

Ci sono tanti tipi di creatività ed anche tanti modi diversi di usare l’atto creativo nella vita pratica. La creatività di cui voglio parlare oggi è collegata strettamente al lavoro di formazione. Infatti il formatore deve sviluppare ed allenare due abilità creative. La prima è la capacità di trovare soluzioni a problemi improvvisi. La seconda è l’attitudine di ideare nuove soluzioni rispetto agli obiettivi che il cliente o la situazione pongono.




Al formatore la creatività intesa in questo doppio senso serve in almeno due occasioni. Sicuramente durante la progettazione dell’intervento formativo. Mentre è in atto la progettazione del corso ci sono almeno due punti da elaborare, intanto trovare esercizi che rispondano il più possibile agli obiettivi decisi. Inoltre è necessario scegliere metafore o analogie che spieghino al meglio ciò che è proposto in aula.
La seconda capacità creativa è attuata direttamente in aula, dove spesso possono accadere situazioni inattese alle quali il formatore deve reagire in modo veloce ed adeguato. In questo contesto è solo stando nel hic et nunc in cui è necessario trovare una soluzione immediata che il formatore capisce che non importa che la soluzione sia geniale o originale. L’unica cosa che conta è che sia risolutiva.

giovedì 11 ottobre 2012

Un detto tipicamente occidentale è: ci crederò quando lo vedrò



Dovremmo considerare l’dea di riformularlo in questi termini: lo vedrò quando ci crederò. Sarebbe molto più accurato e terrebbe conto del fatto che al cervello umano piacciono le immagini. Infatti, per quanto ne sappiamo noi, esso riesce e dare un senso al mondo soltanto attraverso le immagini.

Richard Bandler, Garner Thomson, PNL Per il Benessere

lunedì 8 ottobre 2012

Corso lasciarsi vivere dal ridere: 8/9/10 febbraio 2013

In programma il corso sull’umorismo: Lasciarsi vivere dal ridere. Si terrà il 8/9/10 febbraio 2013 a Bologna, presso Working Theater, via indipendenza 50. (A soli 500 metri dalla stazione ferroviaria.)

 
Docenti: Patrizia Rovati e Marco Marchegiani. Si gradisce una pre-iscrizione entro il 20 dicembre 2012.
Per ulteriori informazioni o domande contattatemi.

venerdì 5 ottobre 2012

Un’esperienza di modellamento: parte seconda

Ho introdotto l’argomento del modellamento dal punto di vista della PNL in questo post di inizio settembre, poi ho iniziato a raccontare un’esperienza professionale legata al lavoro di équipe che effettuano cure palliative e domiciliari con malati terminali. Se volete leggere i dettagli leggete questo post Ecco allora, le mie osservazioni nate da una settimana in cui ho avuto l’onore di seguire questa équipe al lavoro.

 
La prima caratteristica che ho osservato è che per questi professionisti il paziente è veramente al centro del lavoro, concretamente questo traspare da molti comportamenti:

giovedì 27 settembre 2012

Aspettative e modellamento


“Le persone aggiungono o sottraggono informazioni per creare i propri modelli del mondo sulla base dei propri filtri… Noi proviamo quello che ci aspettiamo di provare, udiamo quel che ci aspettiamo di udire e, soprattutto, vediamo quel che ci aspettiamo di vedere.”

Richard Bandler, PNL Per il Benessere

venerdì 21 settembre 2012

Un’esperienza di modellamento: parte prima

Ho introdotto l’argomento del modellamento dal punto di vista della PNL in questo post. Oggi vorrei iniziare a raccontare e condividere un’esperienza professionale e di vita in cui la dinamica del modellamento è stata centrale.
Qualche tempo fa ho incontrato una persona speciale. Ammetto di incontrare spesso persone speciali: evidentemente sono una persona fortunata. Questa persona, secondo me, svolge un lavoro molto particolare: si occupa, infatti, di malati terminali come medico palliatore, quindi il suo lavoro consiste nel somministrare cure palliative, grazie ad un’équipe specializzata, direttamente al domicilio del malato.

 
Come è accaduto a molti anch’io nella mia vita ho assistito amici malati di tumore che sono stati curati in ospedale, quindi mi ha molto incuriosito l’idea di accudire i malati a casa.

giovedì 13 settembre 2012

giovedì 6 settembre 2012

Un progetto di modellamento

Prima di raccontare un’esperienza appena vissuta in cui ho avuto modo di utilizzare concretamente il modellamento, vorrei chiarire prima di tutto cosa sia.
Il modellamento è il cuore della programmazione neurolinguistica.
La PNL è una teoria che nasce intorno agli anni 70 negli Stati Uniti. I due fondatori, Richard Bandler e John Grinder, raccontano con ironia un aneddoto dei loro inizi. Il linguista Grinder osservando l’estrema abilità di Bandler di influenzare gli altri attraverso il linguaggio, gli disse: ”Se tu mi insegni a fare quello che fai, io ti dirò che cosa fai.”
Per esempio i bambini imparano attraverso un modellamento intuitivo, osservando e quasi copiando i comportamenti degli adulti, sia nel bene sia nel male.


 

lunedì 30 luglio 2012

Libri: La guerra dei team

Questo è l’ultimo post prima della pausa estiva. Il blog andrà in vacanza per tutto il mese di agosto. Come prima di ogni lunga assenza vi consiglio una lettura riguardante gli argomenti trattati negli ultimi mesi.


La guerra nel team, è un romanzo breve che tratta un tema molto interessante, ovvero il funzionamento dei gruppi di lavoro. Alla fine della narrazione troverete delle spiegazioni molto chiare e puntuali per la pratica della teorizzazione che emerge dal racconto. Il testo è scritto da Patrick Lencioni, edizioni Rizzoli.
Buona estate a tutti!

martedì 24 luglio 2012

Una storia di coaching



Ho trovato un’azienda che davvero si occupa del benessere dei propri dipendenti. Vorrei condividere con voi questa esperienza.
Sono stata contattata per un percorso di coaching con un dipendente a cui era appena stata offerta una posizione da manager. L’azienda, in accordo con l’impiegato, aveva deciso di investire in questo percorso perché la persona potesse migliorare una determinata performance.


lunedì 16 luglio 2012

Perché è fondamentale il team building?

Vorrei aggiungere qualcosa circa l’argomento team building trattato qua e qua. Ho iniziato a studiare il tema “gruppi” nel lontano 1974 partecipando in modo attivo ad un corso. Da quel momento ho sempre cercato libri ed esperienze dirette che mi permettessero di approfondire questa tematica. Sono convinta che l’obiettivo principale di un formatore sia quello di “creare un gruppo”.


Creare, cioè, quel clima partecipativo e solidale che possa facilitare il passaggio e il riconoscimento di risorse altrui e di relazioni propositive, costruire quell’ambiente che possa favorire sia l’apprendimento che l’esperienza attiva. Se il clima nel gruppo è buono i partecipanti si sentono “accolti”, pongono più domande, sollevano questioni personali: insomma si stempererà la paura del giudizio di cui tutti soffriamo, sopratutto in un nuovo ambiente e con persone sconosciute.
Voi quanta importanza date alla costruzione del clima di gruppo?

venerdì 6 luglio 2012

venerdì 29 giugno 2012

Team building parte II

Riprendiamo il tema del team building iniziato qui.



Durante il corso il formatore sfrutterà pratiche diverse (esperienze analogiche e metaforiche) da quelle solitamente svolte dai partecipanti, ma che avranno aspetti riconducibili alla quotidianità, allo scopo di far nascere il processo di collaborazione e di fiducia reciproca. Le attività possono essere le più varie, per esempio la barca a vela, la cucina, lo sport di squadra, etc. Il formatore utilizzerà lo svolgersi delle attività per commentare le situazioni e le dinamiche, per evidenziare le analogie e permettere al gruppo di apprendere dall’esperienza.
Il percorso formativo deve continuare e sopratutto radicarsi nella quotidianità,


lunedì 18 giugno 2012

Team building parte I

Per storia e cultura nelle aziende italiane si fatica a lavorare in gruppo.
Tutti quelli che lavorano in azienda lo sanno: poca fiducia, conflittualità elevata, scarsa assunzione di responsabilità individuale, obiettivi non chiari e quasi mai raggiunti rendono arduo il lavoro di gruppo. Ma tutti sanno che oggi bisogna lavorare in gruppo e che un gruppo affiatato è una straordinaria risorsa.
Un gruppo con problemi interni può, attraverso il giusto percorso formativo, imparare un nuovo modo di comunicare e di gestire i conflitti.
Il processo è noto col nome di "team building", letteralmente "costruzione della squadra".




venerdì 8 giugno 2012

venerdì 1 giugno 2012

La consapevolezza di sé


Si sente parlare tanto di consapevolezza di sé e voglio anch’io dire la mia. Ne parlo, ovviamente, rispetto all’essere formatore.


venerdì 25 maggio 2012

La partecipazione come condivisione




“C'è vera condivisione solo nella povertà.
 C'è vera ricchezza solo nella condivisione.”      
 Roger Etchegaray

venerdì 18 maggio 2012

I partecipanti

I partecipanti ad un corso di formazione dovrebbero essere la vera ispirazione del formatore: almeno sono la mia. Se dovessi pensare solo a ciò che andrò a raccontare, in termini di contenuti, che spesso ovviamente si ripetono, penso che avrei già cambiato mestiere. La vera differenza è creata ed alimentata dalle persone che incontro. Le persone sono l’elemento propulsore: di sana ansia e di vera motivazione.
Spesso nella fase di preparazione mi creo una loro immagine, ne faccio una specie di “allucinazione”. Partendo dai dati informativi che possiedo immagino le loro possibili aspettative, i loro disagi e le loro probabili obiezioni.
In seguito quando sono in aula, trascorro la prima mezz’ora ad osservarli, cercando di cogliere dalle loro espressioni i loro retro pensieri. Pongo domande che li facciano sorridere. Cerco di stabilire con loro lo spazio del nostro incontro. Come se dicessi: “Ecco sono qui, se volete giocare con me ci possiamo divertire imparando e diventando consapevoli”. Mi interessano davvero come persone e mi racconto, offrendo spazi di vita personale come metafore possibili. Raccolgo il loro feed-back non verbali, accolgo le loro domande, anche quelle “scomode”, come la più preziosa opportunità.


Avevamo già approfondito l’importanza di trasmettere emozioni oltre che contenuti e come riconoscere lo stato d’animo dei corsisti.

giovedì 3 maggio 2012

Sulle regole

Spesso si sente affermare che un formatore, entrando in aula, deve, innanzitutto, fornire delle regole, per esempio ordinare di spegnere il cellulare, prestabilire le pause caffè ed altre simili.

Personalmente credo che questo pensiero sia sintomatico della differenza tra formazione ed insegnamento, tra formazione di adulti e relazioni di potere. Io non attribuisco regole, anzi, sottolineo che, essendo tutti adulti, sono loro stessi che decideranno la propria vita in aula: possono alzarsi, camminare per la stanza, sedersi in altri punti, uscire, rispondere al cellulare, inviare sms. Questo perché spiego che secondo me non è il formatore che impartisce permessi a persone adulte.
Imporre regole, a mio avviso, significa implicitamente inviare il messaggio che il formatore detiene il potere di decidere come si dovranno comportare i corsisti. Penso sia più utile, sia per i singoli individui, che per il gruppo, responsabilizzare le persone all’attenzione e al rispetto reciproco. Inoltre non sapendo bene cosa decidere della mia vita, mi sento impreparata a decidere della vita altrui, seppure per pochi giorni!


Voi come utilizzate le regole in aula?

martedì 24 aprile 2012

Together we stand, divided we fall

Ecco la canzone Hey You dei Pink Floyd, tratta da un album strepitoso (The Wall) il cui testo si conclude con una frase emblematica per il lavoro di gruppo e, come spesso accade, per la vita in generale.



Hey you,
Don't tell me there's no hope at all.
Together we stand, divided we fall.

Hey tu,
non dirmi che non c’è più alcuna speranza,
insieme resisteremo, divisi cadremo.

Qui il testo integrale con traduzione.

lunedì 16 aprile 2012

Un’esperienza di coaching

Dopo aver approfondito il tema del coaching in questi post, oggi vorrei condividere un’esperienza ancora in corso che sto svolgendo con lo staff di Renato Coiffeur, rinomato salone di Firenze.


Renato Coiffeur nasce nel lontano 1952 e fino all’anno scorso Renato era il socio maggioritario. Nel 2011 Renato decide di vendere le sue quote e il salone si trova ad essere gestito da ben dieci soci.

Nella prima fase abbiamo lavorato per rendere gruppo i dieci soci e quindi per apprendere a gestire in modo nuovo la società. Ogni socio si è assunto una delega, per esempio la gestione dei collaboratori, l’organizzazione del magazzino o ancora il settore commerciale. Abbiamo organizzato incontri con scadenza bimensile, ma il gruppo dei soci si è incontrato una volta alla settimana seguendo un programma specifico di tematiche deciso precedentemente insieme.


giovedì 5 aprile 2012

Un saggio per giocare

Per augurarvi buone ferie vi consiglio un libro presentato da Consuelo Casula. Si tratta di un testo ricco di giochi da proporre in aula, che toccano temi che spaziano dalla comunicazione alla negoziazione.

Renata Borgato, Un’arancia per due. Giochi d'aula ed esercitazioni per formare allanegoziazione, Edizioni Franco Angeli.

Amo sedermi al parco a leggere, e voi?

mercoledì 28 marzo 2012

Una metafora di saluto

Ho creato una metafora di saluto che a volte utilizzo per chiudere un corso. Eccola.


Un gruppo di amici partì insieme per un viaggio. Per qualcuno era una vacanza, per alcuni un’avventura che riservava qualche timore, per altri, invece, un viaggio di conoscenza e scoperta.
Ad ogni tappa del viaggio ognuno di loro esplorava e visitava il nuovo luogo, girando da solo o in piccoli gruppi. Durante il percorso ogni viaggiatore raccoglieva piccoli oggetti che attiravano la sua attenzione. A sera, seduti intorno ad un fuoco, ciascuno mostrava agli altri gli oggetti scelti e a volte accadeva che ci fossero degli scambi.
Alla fine dell’itinerario s’imbarcarono su una nave dove gli fu regalata una piccola sacca come ricordo del viaggio. Ognuno la riempì degli oggetti trovati e scambiati.

Cosa ne fecero ritornati a casa?


lunedì 26 marzo 2012

Un duo di docenti: formazione formatori

Un duo di docenti: un trainer di Pnl (Patrizia Rovati) e un trainer di improvvisazione teatrale (Marco Marchegiani). In un magnifico luogo sulle colline toscane. Dove in tre giorni possiamo migliorare la comunicazione nei gruppi, scoprire il nostro stile e trovare la nostra centratura. Insomma un corso di formazione per formatori. Accettiamo al massimo 12 persone.


Il luogo dell’incontro sarà la Fattoria Caiano (www.caiano.it).
Si arriverà il 24 giugno alle h. 12,00 si inizierà a lavorare alle h. 14,00, si lavorerà anche dopo cena e ci saluteremo il 26 giugno verso le h. 16,00.
Il mese: giugno.

Il costo sarà di 600 € (+iva) per il corso e 180 € per il soggiorno: pernottamenti, colazioni, pranzi, cene, coffee break, aule e giardino.

È necessaria una preiscrizione entro il 15 aprile.
Raggiunto il numero vi inviteremo ad inviare una quota di iscrizione entro il 30 aprile.

giovedì 22 marzo 2012

Fare progetti


Bisogna andar cauti, quando si è ragazzi, nel fare progetti, poiché questi si avverano sempre nella maturità.
Cesare Pavese, La langa, 1946

lunedì 19 marzo 2012

Corso breve: formazione per formatori



Il corso formazione formatori di Pnl meta ( previsto dal 5 marzo a maggio) è stato annullato. Vorrei quindi  proporre un corso residenziale breve: Formazione formatori. Tre giorni arrivando la domenica e partende il martedì, in un agriturismo in Toscana. Date possibili dal 17 al 19 giugno. Due docenti io, Patrizia Rovati e Marco Marchegiani. Siete interessati?

Se il numero dei partecipanti sarà il minimo necessario per far partire il progetto vi daremo notizie più dettagliate (orari, luogo, costo e contenuti del corso).

Inviatemi senza impegno le vostre possibili adesioni! Grazie!

martedì 13 marzo 2012

Vendere un progetto: parte seconda

Abbiamo iniziato a parlare del modo migliore per vendere un progetto qui. Proseguiamo oggi con ulteriori consigli.
Dopo aver incontrato il cliente la seconda mossa è quella di inviare un progetto di massima, che resti generico, in modo da saggiare se la direzione intrapresa sia quella adatta alle esigenze del cliente. È importante ricordare sempre come funziona il sistema dell’azienda con cui vi state rapportando: se siete dissonanti con gli obbiettivi aziendali il sistema vi “butta fuori”. Può accadere di presentare un progetto nella convinzione che sia il migliore per raggiungere l’obbiettivo, ma che il cliente vi faccia capire che vorrebbe altro, forse addirittura qualcosa che voi ritenete inadatto o meno efficace.
Avrete, allora, alcune possibilità.


martedì 6 marzo 2012

Promemoria corso Lasciarsi vivere dal ridere

Vi ricordo che il 23/24/25 marzo a Milano avrà inizio il corso sull’umorismo di cui ho accennato qui. Ci sono ancora pochissimi posti disponibili, quindi se siete interessati, affrettatevi.
Per dettagli ed informazioni contattare Pnl meta Milano (tel. 02 89400581)
Vi aspetto!

lunedì 5 marzo 2012

Vendere

“Ecco da cosa si vede il buon commerciante.
 Ti fa comprare quello che lui vuol vendere.”


venerdì 24 febbraio 2012

Vendere un progetto: parte prima

Preparare un progetto è un’attività complessa in cui concorrono molteplici componenti da tenere in considerazione. Potreste aver creato progetti meravigliosi ed attuali, ma se il vostro cliente non li acquista tutto rimane, purtroppo, solo un esercizio del pensiero.

Il mio primo consiglio riguarda il primo incontro con il cliente. In questa occasione, oltre a raccogliere informazioni specifiche sul progetto, l’obiettivo è capire il tipo di sistema aziendale. Infatti, un progetto dovrebbe “ricalcare” il sistema azienda. E’ irrealistico, per esempio, proporre progetti estremamente innovativi ad aziende la cui linea guida è tradizionale. Importante è anche capire chi deciderà sul vostro progetto. A volte si parla con una persona che però dovrà riferire ad altri per la decisione finale. In questo caso consiglio di cercare, se possibile, di incontrare anche il vero decisore.
Inoltre bisogna sempre ricordare che, spesso, il cliente compera “il formatore”, cioè la relazione che viene stabilita nel primo incontro  potrà dare un futuro al vostro progetto.

Presto racconterò di quelle che, per me, sono le mosse successive per provare ad ottenere l’attuazione del progetto.

mercoledì 15 febbraio 2012

La fortuna


“La fortuna è ciò che accade quando la preparazione si incontra con un'opportunità.” Anonimo

Quadro: Rappresentazione della Fortuna  di Tadeusz Kuntze-Konicz, 1754


lunedì 6 febbraio 2012

Ancora sulla preparazione


I partecipanti ad un corso di formazione dovrebbero essere la vera componente di ispirazione per un formatore: sono la mia. Se dovessi pensare esclusivamente a ciò che andrò a dire, in termini di contenuto, che spesso ovviamente si ripete, penso che avrei già cambiato mestiere. La vera differenza è nelle persone che incontro. Loro sono il mio elemento propulsore, di sana ansia e di vera motivazione.
Spesso nella preparazione mi creo una loro immagine, ne faccio una sorta di allucinazione. Partendo dai dati informativi che possiedo immagino le loro aspettative, i loro disagi, le loro obiezioni. In seguito quando sono in aula, trascorro la prima mezz’ora ad osservarli, cercando di cogliere dalle loro espressioni i loro retro pensieri. Pongo domande che li facciano sorridere, voglio stabilire con loro lo spazio del nostro incontro. Come se dicessi: “Ecco sono qui, se volete giocare con me ci possiamo divertire imparando e diventando consapevoli”. Sono profondamente interessata a come sono le persone. Inoltre racconto me stessa, offrendo spaccati di vita personale come metafore possibili. Raccolgo i loro feed-back non verbali e accolgo le loro domande come la più preziosa opportunità.
L’apertura verso i partecipanti e l’accettazione dei loro feed-back (verbali e non verbali) offrono una possibilità di crescita personale e professionale che è il cuore della mia passione per la vita e per questo mestiere. Anche per voi è così?


lunedì 30 gennaio 2012

mercoledì 25 gennaio 2012

Lasciarsi vivere dal ridere: l'umorismo è una questione seria.

Lasciarsi vivere dal ridere: l'umorismo è una questione seria.
E’ il corso sull’umorismo che terrò il 23/24/25 marzo a Milano.

Questo seminario è una opportunità di "giocare" con gli altri e, attraverso esercitazioni in piccoli gruppi, far emergere i modi concreti per comprendere e superare le emozioni e i momenti difficili che possono bloccare le relazioni con gli altri.

Per dettagli ed informazioni contattare Pnl meta Milano (tel. 02 89400581)
Vi aspetto!


martedì 24 gennaio 2012

La preparazione del formatore

Vorrei dire ancora qualcosa per quanto riguarda la preparazione del formatore. Le domande che ci si deve porre durante la fase preparatoria sono molte, ma, secondo me, le più importanti sono: “Perché farò questo corso?” e “Cosa voglio ottenere per me stesso?”. Per quanto concerne i partecipanti, invece è fondamentale chiedersi: “Quali capacità dovrò utilizzare?”, ma anche “Quali convinzioni ed emozioni potrebbero bloccarmi?”.
Per rispondere con sincerità a tali questioni occorre conoscersi a fondo. Essere consapevoli delle proprie luci, ma anche delle ombre del proprio stile di formazione.
Quando avete risposto provate a sedervi comodamente, chiudete gli occhi e ponetevi idealmente di fronte ai vostri partecipanti. Chiedetevi cosa farete, quali convinzioni vi spingono ad avere quei comportamenti, cosa è davvero importante per voi in quella situazione ed infine chi siete voi che possedete quelle convinzioni. Dovrebbe arrivare alla vostra mente una metafora, per esempio un faro che illumina, una bussola etc. Guardate i partecipanti che avete allucinato e sorridete. Con questa pienezza aprite gli occhi. Se in questo percorso trovate dei blocchi fermatevi e chiedetevi cosa non è ancora coerente in voi.



Queste fantasie guidate sono molto utili ed efficaci. Io le utilizzo da anni per affrontare varie situazioni sia personali che professionali. Voi le utilizzate? Avete consigli da condividere?

venerdì 13 gennaio 2012

Parentesi ludica 2

Finiamo i miei racconti circa le avventure in tassì con una barzelletta.

Il passeggero a bordo di un taxi richiama il conducente toccandogli la spalla.
Questi lancia un urlo atroce, perde il controllo della vettura, manca di poco un pullman, sbatte contro un marciapiede e si ferma a pochi centimetri da una vetrina.
Dopo un paio di secondi di silenzio il passeggero si scusa con imbarazzo: “Mi spiace, non immaginavo che si sarebbe spaventato così semplicemente toccandole una spalla…”
Il tassista replica: “No, sono io che mi devo scusare, vede oggi è il mio primo giorno di lavoro come tassista, negli ultimi 25 anni ho guidato un carro funebre”
Io l’ho trovata molto divertente, anche se un po’ macabra. Voi?
Buon fine settimana a tutti!

martedì 3 gennaio 2012

Tassì a Palermo

Ancora un’esperienza divertente e formativa con i tassì. Vi ho già raccontato di alcune situazioni significative che ho vissuto a Milano, Bologna e Napoli. E mi sono lasciata andare anche con una barzelletta: vi ha fatto ridere? Oggi mi è tornata in mente una corsa a Palermo, dove ebbi l’esperienza più straordinaria.

Ero giovane, non solo dentro, ma anche d’età. Arrivai all’aeroporto di Punta Raisi verso le 22. All’uscita trovai il tassista inviato dall’azienda con il mio nome scritto a caratteri cubitali su di un cartello. Salita a bordo facemmo due chiacchiere e gli raccontai non solo che era la prima volta che visitavo Palermo, ma soprattutto che sarei ripartita il giorno successivo appena terminato il corso. A quel punto il tassista spense il tassametro e mi fece fare il giro notturno della città, narrandomi da perfetto cicerone notizie storiche e architettoniche di ogni luogo che attraversavamo. Poi mi accompagnò in albergo, entrò e si assicurò che tutto fosse a posto. Solo quando fu certo che fossi “sana e salva” mi salutò.

È uno dei ricordi più preziosi che ho conservato dei miei viaggi. I siciliani hanno il cuore grande!

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