giovedì 25 febbraio 2010

La presentazione in chiave creativa parte II

Un paio di settimane fa ho postato qui circa l’importanza di una presentazione creativa del gruppo all’inizio di un nuovo corso e vi ho proposto un possibile esercizio.

Un altro modo per la presentazione creativa, applicabile sopratutto se il gruppo è numeroso (da 25 a 30 persone) è quello di porre domande per insiemi. Esempio quelli che sono sposati, o per alzata di mano e si chiede loro di alzarsi e spostarsi in un punto dell’aula creando dei mini gruppi. Oppure si può chiedere a quelli che convivono di muoversi verso u ’altra parte, o ancora a quelli che hanno un figlio. In questo modo quelli sposati o che convivono, ma hanno anche un figlio si spostano varie volte.

La parola d’ordine è giocare: con gli spazi, con i corpi, con le parole e con noi stessi.

Per esempio quelli che hanno appena lasciato un fidanzato o una fidanzata. Quelli che vogliono cambiare lavoro. Ogni tanto dopo che si sono formati i gruppi mi fermo e faccio qualche battuta oppure cerco di approfondire attraverso qualche domanda. Per esempio al gruppo di quelli che hanno figli chiedo come si chiamano i vostri figli. Questa fase dell’esercizio è importante perché serve per personalizzare il gioco e per fare in modo che il gruppo si conosca meglio.

L’obbiettivo è quello di creare un clima di divertimento e conoscenza reciproca in modo meno tradizionale. Farli muovere ed alzare sono scelte connesse alla fisicità che spesso nella formazione classica viene dimenticata e quindi non utilizzata. Avevo già accennato quanto questo aspetto fosse importante nel mio stile di formazione in questo vecchio post qui, infatti per la mia concezione della formazione i gesti e il movimento sono essenziali, non solo per sciogliere il corpo e prenderne consapevolezza (indispensabile per chi fa aula), ma anche gestualità come modalità di apprendimento e memorizzazione più profonda.

giovedì 4 febbraio 2010

La presentazione dei corsisti in chiave creativa parte I


L’intenzione è quella, prima di tutto, di evitare la noia del solito giro di tavolo e, in più, di usare minor tempo per la presentazione dei corsisti, ma soprattutto di utilizzarlo in modo più vario e mantenendo una certa concentrazione da parte di tutti. Non solo, la presentazione è già un’esperienza di comunicazione, cioè contiene tutti gli elementi della comunicazione seppur in modo implicito. Inoltre la presentazione varia rispetto alla situazione, perché dipende se il gruppo è nuovo o ha già lavorato insieme.

Ora vi illustro un esercizio di presentazione in chiave creativa.
Ogni partecipante deve pensare a tre cose suggerite dal formatore, per esempio: una cosa che gli altri corsisti sanno, ma che il formatore non conosce, una cosa nuova di cui nessuno è al corrente e una cosa ha voglia di trovare all’interno del corso. La parola viene assegnata ad ognuno con il lancio di una pallina, quindi quando il corsista riceve la pallina deve dire una sola cosa alla volta di quelle pensate. Le uniche regole: primo la pallina deve essere passata a distanza, non al partecipante vicino e, soprattutto, ci deve essere un contatto visivo tra chi tira la pallina e chi la deve prendere. Se per esempio qualcuno mi guarda ed io in quel momento non ho voglia di intervenire, abbasso lo sguardo. Se la pallina cade il problema è di chi l’ha lanciata.
Gli elementi comunicativi impliciti di questo esercizio sono: la pallina è un messaggio comunicativo, allora la centratura dell’attenzione di chi la lancia è molto importante. Inoltre è essenziale prestare attenzione a chi non ha ancora parlato per coinvolgerlo. Ultimo elemento decisivo è la strategia con cui si lancia la pallina, ciò deve essere fatto in modo diverso rispetto alla distanza o comunque rispetto all’altro. Questo per ricordare a tutti che la strategia comunicativa deve essere cambiata rispetto alla variazione del proprio interlocutore.
Presto vi illustrerò un altro esercizio.

Cosa ne pensate? Avete avuto esperienza di presentazioni creative e dinamiche nei vostri corsi? (Sia come formatori che come partecipanti) Come vi siete trovati?

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