martedì 19 marzo 2019

Riflessione circa dovere e piacere parte II


All’interno di una stazione della metropolitana di Stoccolma è stato svolto un esperimento per indagare le relazioni tra apprendimento e divertimento. La base teorica intende il divertimento come fattore che, non solo aiuta a imparare più facilmente, ma determina un reale cambiamento nelle abitudini.
Le scale della stazione metropolitana erano state trasformate come fossero una tastiera musicale in modo che quando le persone salivano o scendevano i gradini creavano melodie armoniche. Durante questo esperimento è emerso come circa il 70% delle persone scegliesse le scale abbandonando quelle mobili. 


Una raccomandazione medica che difficilmente viene messa in pratica nella quotidianità in questo caso, invece, grazie al divertimento ha avuto grande successo. In questo modo è emerso come i nostri comportamenti possono essere modificati più facilmente con uno stimolo legato al divertimento.
Il sociologo Marshall McLuhan scrisse: “Coloro che fanno distinzioni fra intrattenimento ed educazione forse non sanno che l’educazione deve essere divertente e il divertimento deve essere educativo”.

mercoledì 13 marzo 2019

Piccoli e nobili compiti


Muoio dalla voglia di fare qualcosa di grande e di nobile, ma è un mio preciso dovere svolgere i piccoli compiti che mi sono stati assegnati come se fossero grandi e nobili.
Helen Adams Keller


martedì 5 marzo 2019

Riflessione circa dovere e piacere parte I

Quando ero piccola mia madre e mia nonna ripetevano “prima il dovere poi il piacere”. Io non ero d’accordo e provavo a convincerle dicendo: “ora scendo a giocare un po’ e poi salgo a fare i compiti”, ma raramente riuscivo a convincerle. Diventando grande ho acquisito la libertà di decidere come preferivo gestire il mio tempo e pianificare il lavoro, ma oggi vorrei riflettere su questa separazione tra dovere e piacere che viene insegnata da famiglia, scuola e società. Potrebbe esistere, per esempio, un dovere che sia anche piacere? Il dovere è connotato come fatica e contrapposto al piacere come leggerezza e divertimento. Famosa, a tal proposito, è la favola La cicala e la formica. Questa favola fu scritta da Esopo, ma poi deve la sua fama alla diffusione che ne fece Jean de La Fontaine che la propose con scopi educativi e moralistici. La morale della favola insegna che se si vuole arrivare preparati per affrontare i momenti difficili sia necessario un lungo impegno dettato da forte sacrifico. 


Io, personalmente, non ho mai sopportato questa favola, e sono vicina al grande Gianni Rodari che scrisse:

Chiedo scusa alla favola antica
se non mi piace l’avara formica
io sto dalla parte della cicala
che il più bel canto non vende…
regala!
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