mercoledì 26 gennaio 2011

Corso sull’umorismo: lasciarsi vivere dal ridere.

Corso sull’umorismo: Lasciarsi vivere dal ridere.
Umorismo come forma di benessere con sé e con gli altri

DATE E ORARI: 25-26-27 FEBBRAIO 2011
Venerdì 14.00-19.00 – Sabato e Domenica 09.30-13.00 / 14.00-18.00

INFORMAZIONI ED ISCRIZIONI PRESSO:
PNL META Via G.Pascoli n.60 – MILANO TEL +39 02 89 40 33 37 –

domenica 23 gennaio 2011

Coaching, come si procede?

Avevamo già iniziato a parlare del coaching qui, adesso vediamo qual è il percorso nel concreto per questa pratica.
Trattandosi di una consulenza ad personam non è possibile scendere nel dettaglio dei contenuti da trattare, che evidentemente sono variabili a seconda delle circostanze e degli individui, è tuttavia possibile identificare dei passaggi imprescindibili che si possono ritrovare in ogni processo di coaching. Eccoli:

1. La precisazione del contratto formale tra la persona e il coach e  la decisione dei tempi necessari (solitamente 4/5 incontri di 2 ore).
2. La definizione del “patto di lavoro” tra coach e coachee* attraverso la focalizzazione dei seguenti elementi fondamentali: obiettivi, formulazione del problema, risorse disponibili, modalità di comunicazione tra coach e coachee e, infine, i tempi.
3. La formulazione degli obiettivi e il chiarimento della situazione iniziale, in cui sono contenute due fasi:
A. il coach mette in atto  processi diversi nella relazione con il coachee, a seconda dei bisogni e delle situazioni che progressivamente emergono,
B. elaborazione dei piani d’azione.
4. Ultima fase, quindi la conclusione del processo: valutazione globale del percorso fatto, verifica dei risultati ottenuti, analisi dello scarto dalle aspettative iniziali.


Voi avete esperienze nella pratica del coaching? Come procedete? In quale fase riscontrate maggiori difficoltà?



* Coachee: il termine indica colui che durante il processo di coaching viene “allenato”  al fine di migliorare le proprie performance, quindi il cliente da parte del proprio coach

giovedì 13 gennaio 2011

I m possible

"Niente è impossibile a meno che tu non decida che lo sia." Anonimo


Siete d'accordo? O per esempio pensate che ci siano degli ostacoli esterni ed oggettivi che ci limitano? La società e le sue regole? Il nostro fatalismo?
E se, come dice l'illustrazione: "Una piccola apostrofo separa l'impossibile dal possibile", che cos'è questa piccola apostrofo?

lunedì 3 gennaio 2011

La mia prima aula: parte seconda

In questo post avevo cominciato a raccontare la prima volta che ho fatto formazione in un’aula aziendale, ed eccoci alla seconda puntata del mio racconto.

Prima cosa girai tutta la città per trovare una giacca che non costasse troppo e abbinabile ad una gonna che mia madre mi aveva regalato e che io non avevo mai indossato. Trovata la giacca allungai la gonna di almeno tre centimetri ( per fortuna sapevo fare piccole riparazioni!!) le scarpe giuste furono una ricerca infinita. Io, come tutte le donne, ho sempre amato le scarpe, ma quelle che avrei dovuto trovare erano molto lontane dal mio gusto di allora!! Le trovai e le abbinai ad una borsa adatta che possedeva mia madre. Anche la camicia uscì dal suo armadio. In tutto questo continuavo la preparazione del corso recandomi almeno altre due volte dal responsabile della società per cui avrei lavorato, che faceva le pulci a tutto.

Il ricordo più incredibile fu la preparazione della macchina. Avevo una, per me, magnifica 1100 fiat blu ministeriale, un po’ vecchiotta ma ottima. La presi, andai a Ticino ad una fontanella la lavai, la asciugai, poi munita di cera per macchina la lustrai per almeno un’ora. Il risultato fu ottimo: mi sembrava quasi nuova.
Feci controllare i livelli.
Era arrivata la sera prima del corso, misi la sveglia almeno un’ora prima, dovevo arrivare vicino a Varese, avevo cartine, borsa con tutto il materiale e il mio magnifico tailleur. Arrivai sul posto con molto anticipo… e scoprii che il parcheggio era lontano dall’entrata e non visibile. Insomma la mia lucente macchina non la vide nessuno!!!

Ovviamente, se sono qui a raccontare di formazione, il corso andò bene e quello fu l’inizio di un nuovo percorso di lavoro ricco e produttivo.

Com'è cominciato il vostro percorso?

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