giovedì 25 luglio 2019

Un’avventura di dieci anni: grazie a tutti


Dieci anni fa iniziavo questa avventura: il blog. L’idea suggeritami da una collaboratrice mi trovò subito entusiasta. Sono felice di questi dieci anni e vi ringrazio di avermi letta, ma sento che è arrivato il momento di cambiare, per questo ho deciso di chiudere il blog.

In questo decennio ho scritto circa 2/3 post al mese e non sempre è stato facile. Scrivere e pubblicare è un vero e proprio lavoro, per questo ho scelto di avvalermi di una professionista competente e specializzata in comunicazione digitale. Le idee e la prima bozza dei post sono sempre stati miei, ma la gestione di un blog professionale è complessa e richiede tempo e competenze specifiche. 

Spesso durante gli incontri di lavoro o all'interno dei corsi formativi ho suggerito il blog, così so che sono numerose le persone che mi hanno letto in questi anni e, anche, che molte di loro pensavano che i miei post portassero a riflettere e offrissero nuove prospettive.



Ringrazio tutti quelli che mi hanno seguita e sostenuta. A volte ho pensato di non aver più nulla da dire, poi invece un’idea, qualche parola e via un nuovo post. Per chi fosse interessato ho deciso di usare il materiale per scrivere un libro. Vi terrò aggiornati.
Grazie ancora di esserci stati. Grazie della vostra fiducia e della vostra vicinanza.

giovedì 18 luglio 2019

Consigli di lettura: un libro sulla comunicazione


“Le parole possono avvicinare o allontanare, possono essere ponti o muri, possono ferire o curare. […] Si dice verba volant, ma certe parole non volano affatto, sono pesanti, ti colpiscono lasciando ferite durature”.
Vi propongo questa citazione (pp. 25) del libro Le parole sono ponti (di Francesco Muzzarelli, Edizione Emi) per provare a riflettere sul peso delle parole che pronunciamo.
Ultimamente ho assistito spesso a frasi che presentavano assenza di rispetto: “la pensano così quelli che non conoscono l’argomento” oppure “ciò che dici non fa onore alla tua intelligenza”, parole che portano l’interlocutore a sentirsi attaccato e dunque a volersi difendere, magari attaccando a sua volta. Il libro offre un interessante proposta con alcuni suggerimenti per un uso diverso delle parole.


Nella seconda parte del testo l’autore si addentra in pagine che riguardano il rispetto che ritengo più vicine a temi di educazione civica, piuttosto che a un manuale per l’uso delle parole giuste, ma rimane una una lettura da me consigliata.

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