mercoledì 23 novembre 2011

Il tassista di Napoli

Ricordandovi quello che ho scritto riguardo a ciò che penso degli stereotipi in fondo a questo post, oggi vi racconterò la mia esperienza con i tassisti di Napoli. In particolare un episodio per me, una quasi milanese verace, che ebbe dell’incredibile. Io ero in ritardo per arrivare all’aeroporto ed ero in ansia. Eravamo bloccati in un grande ingorgo e le macchine si muovevano a mala pena a passo d’uomo. Io ero nel panico. Il tassista, con una calma da vero napoletano, mi rassicurò: “Nun ve preoccupate, signò!”. Poi si sporse dal finestrino e in uno stretto e melodico dialetto napoletano, chiese e convinse le varie macchina a spostarsi e farci passare, in quanto “ la signò a da’ pijià l’aeroplano.” Arrivammo in tempo in aeroporto e io rimasi piacevolmente stupita ed ammirata dalla solidarietà dimostrata dalla popolazione di Napoli!

E a voi cosa è accaduto nel tassì napoletano? Sono sicura che ognuno di noi ha un racconto per questa magnifica città!

 P.S. Perdonatemi o correggete il mio dialetto napoletano J

giovedì 17 novembre 2011

giovedì 10 novembre 2011

La parte attiva della preparazione

Abbiamo iniziato a parlare di preparazione qui. Cercando di approfondire la preparazione della struttura del corso successivamente. Ora affrontiamo la cosiddetta parte attiva della preparazione.
La nuova formazione manageriale si snoda attraverso la formazione esperienziale. Vorrei chiarire termini e finalità della formazione alternativa rispetto a quella definita tradizionale. Outdoor training e formazione esperienziale non indicano la stessa cosa. La formazione esperienziale è un approccio metodologico generale, invece, il termine outdoor descrive un contesto ambientale (all’aria aperta) e non una metodologia. Quindi la formazione esperienziale può, a seconda del tipo di attività metaforica utilizzata, svolgersi in un contesto indoor, outdoor o misto.  L’active learning promuove l’attività nell’apprendimento coinvolgendo i partecipanti: è un approccio ormai ampiamente utilizzato nella formazione aziendale che da tempo ha superato i tradizionali insegnamenti accademici ad un’unica via. L’experiential learning (formazione esperienziale), invece, oltre a usare l’attivismo dei partecipanti, è strutturato e finalizzato per raggiungere precisi obiettivi comportamentali. Si cerca di far rivivere un episodio che ha rappresentato un significato metaforico preciso. Questo deve essere successivamente decodificato e riportato alle competenze che si intendono sviluppare. Il formatore deve quindi avere ben chiari gli obiettivi di fondo dell’intervento per non correre il rischio di realizzare esperienze che non centrino il bersaglio e non siano, quindi, esercizi formativi, ma solo momenti divertenti.

giovedì 3 novembre 2011

Tassì a Bologna

Proseguono i racconti di alcuni episodi divertenti connessi alla professione di formatore, ovvero prendere un tassì.
A Bologna il conducente del tassì è simpatico e socievole. Nella sua s dolce vi chiede che strada preferite percorrere, se avete fretta, da dove arrivate: insomma potete intrecciare brevi e piacevoli conversazioni.
Una volta un tassista bolognese, oltre a spiegarmi la sua visione del carattere tipico dei bolognesi e a raccontare alcune avventure “piccanti” con delle clienti, giunti a destinazione mi ha chiesto il numero di cellulare e un appuntamento.
Ma non vi rivelo cosa ho risposto io. Vi è mai successo?





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