giovedì 31 gennaio 2013

Conoscenza imposta


L'esercizio fisico, anche quando è imposto, non fa nessun male al corpo, ma la conoscenza acquisita per forza non ha presa sulla mente.
Platone

giovedì 24 gennaio 2013

Come costruire esercizi: parte seconda

Abbiamo iniziato a  trattare il tema della costruzione degli esercizi qui con un primo esempio. Ecco oggi vi propongo un’idea per un meeting di circa 180 persone. È una situazione in cui mi sono trovata che mi creava qualche difficoltà. I partecipanti, oltre ad essere molto numerosi, erano seduti come fossero al cinema (disposizione con cui io non amo lavorare). Cosa fare?


Ho cercato 12 foglietti di colori diversi in modo da assegnare ad ogni gruppo un colore differente. Ho distribuito i foglietti colorati a caso tra i partecipanti. Ecco i 12 gruppi formati. Si dovevano cercare tra di loro e oltre ad essersi divertiti molto si sono anche sgranchiti le gambe a trovarsi con il loro colore in mano. Successivamente ogni gruppo ha eletto un capogruppo a cui ho consegnato una busta con le informazioni e le istruzioni per il gioco. Alla fine i capigruppo sono saliti sul palco ed hanno presentato il lavoro svolto dal loro gruppo.

venerdì 18 gennaio 2013

Senza fili

Seguendo le evocazioni partite dall’esercizio usato come esempio settimana scorsa, ecco una barzelletta divertente e che non c’entra quasi niente! J
 
 
Il commesso spiega il funzionamento di un telefono senza filo: "Questo ha una portata di 100 metri". Il possibile cliente risponde: "Ah, allora posso telefonare solo a quelli del palazzo di fronte?"

giovedì 10 gennaio 2013

Come costruire esercizi: parte prima

Nel lavoro di formatore uso, come già ho raccontato ed approfondito, spesso giochi ed esercizi, con vari obiettivi e diverse modalità. Possiamo trovare vari libri che ci guidano con esercizi e giochi già pronti, ma può essere, utile per un buon formatore, sapere come inventarne di nuovi. Questo sia per creare e strutturare esercizi su misura delle proprie esigenze, sia per poter improvvisare giochi nel caso dovessimo fronteggiare degli imprevisti.
Innanzitutto si comincia con la domanda: Quale obiettivo mi prefiggo? L’esercizio dovrà essere deduttivo o induttivo? Oppure dev’essere un esercizio che verifichi una parte del corso svolto? Ecco un esempio.



Se l’obiettivo è far agire l’ascolto, si può far raccontare qualcosa ad una persona che poi dovrà riferire il contenuto al gruppo. Semplice, ma se volessimo aggiungere un’altra abilità potremmo anche far decodificare il linguaggio non verbale di chi parla per verificare la congruenza e per capire lo stato d’animo di chi racconta. Inoltre, nel momento della verifica, è anche possibile far emergere quanto è stato davvero detto e quanto invece è stato “interpretato” dall’ascoltatore.

Avete sperimentato qualcosa di simile?
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