lunedì 29 marzo 2010

Giallo



















Vi dedico un po’ di giallo. "Giallo?" direte voi. Sì, ed ecco il motivo. :-)
Il giallo puro è il colore più simile alla luce del sole. È il colore dell’estroversione, delle proiezioni verso l’esterno e il futuro. Secondo I Ching possiede caratteristiche di equilibrio e capacità di meditazione.

Essendo un colore vitale stimola l’attività celebrale (prevalentemente il polo razionale, emisfero sinistro) e ha un effetto benefico sull’umore. Favorisce la capacità di concentrazione e la volontà di apprendimento. Inoltre alleggerisce il peso delle tensioni, migliora le capacità di comunicazione e i rapporti interpersonali.

E allora buon giallo a tutti!
Ma a voi piace il giallo?

lunedì 22 marzo 2010

Vedere

"Gli occhi sono ciechi, quando la mente si occupa d'altro."



Publilio Siro
(prima metà del I secolo a.C.)mimografo latino

 
 
 
 
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lunedì 15 marzo 2010

CENTRATURA parte I


















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Centrare l’attenzione verso gli altri per un formatore è fondamentale. Vuol dire vedere le persone, non solo per creare il clima, ma sopratutto per stabilire relazioni significative con i partecipanti. Indica essere pronti a cambiare rotta, ad allargare i contenuti e a spostarsi con loro. Significa creare uno spazio autentico della relazione tra formatore e partecipanti.
Quando un formatore entra in aula dovrebbe non solo aver organizzato il contenuto del corso, ma aver dedicato qualche momento alla preparazione dello stato d’animo più idoneo alla relazione con i partecipanti. Significa possedere un equilibrio che gli permetta di avere una buona autostima, quindi né sottostimarsi, ma nemmeno sovrastimarsi, almeno per quanto riguarda il suo essere formatore.

Entrando in aula, guardare e vedere le persone: la centratura dell’attenzione passa dal formatore ai partecipanti in modo tale che il formatore non scruti i partecipanti aspettandosi il giudizio sulle sue capacità. Insomma non guardare i corsisti con paura o, nel caso contrario, essere così pieni di sé di innamorasi di un argomento e dimenticarsi a chi lo si trasmette, magari risvegliandosi da un sogno ipnotico con la gente annoiata e distratta.
L’attenzione reale ai partecipanti, invece, crea una relazione autentica, paritetica, cioè non esiste la paura del loro giudizio, né cercare di sedurli per avere il loro plauso, insomma, non li uso come cassa di risonanza delle mie capacità, ma entro in una relazione dove l’attenzione del guardare, osservare e del sentire mi permette di stare davvero lì in quel momento e allora mi consente di costruire quella coreografia relazionale che vive solo in quel preciso istante e solo con quei partecipanti e che non può essere pensata e programmata in precedenza. La relazione non si può costruire prima, non si programma a tavolino. Si possono organizzare esercizi e contenuti, ma se non entri in quel gioco relazione, con quel gruppo in quel momento potrai essere un ottimo insegnante, ma non un buon formatore.

Per ottenere questo ci sono esercizi e tecniche specifiche che ogni formatore dovrebbe possedere. Farò presto un post in cui approfondirò l’argomento con esercizi mirati, ma intanto voi cosa fate? Avete tecniche ed esercizi specifici che utilizzate?

lunedì 8 marzo 2010

"Non si nasce donna, si diventa." Simone De Beauvoir

Auguri a ogni persona che si sente donna!
Dedico questo post a Mary Wollstonecraft, scrittrice dei diritti delle donne. 
Per chi non conoscesse le origini e la storia di questa festa ecco qui.



sabato 6 marzo 2010

Insieme

"Se tu hai una mela, e io ho una mela, e ce le scambiamo, allora tu ed io abbiamo sempre una mela per uno. Ma se tu hai un'idea, ed io ho un'idea, e ce le scambiamo, allora abbiamo entrambi due idee."

George Bernard Shaw (1856-1950), commediografo e scrittore irlandese

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