martedì 29 marzo 2011

Esercizi spezza giornata

Adesso vi illustrerò alcuni modi per rilassare ed appassionare i vostri ascoltatori. Nel primo esempio utilizzeremo una pallina leggera e piccola. Vi propongo di lanciare questa pallina e chi la riceve dirà una cosa che ha capito o gli è piaciuta del corso. Attenzione è importante guardare l’altro e tirare la pallina solo se la persona è pronta e ricambia lo sguardo. Non tirare la pallina a caso. Inizio io, la cosa che mi è piaciuta di più del corso è stato l’intervallo! È un gioco divertente e semplice che rilassa il corpo, ma che continua a far riflettere sul corso che state svolgendo. La pallina è sempre lo stimolo ma vi suggerisco alcune varianti: per esempio sempre lanciando la pallina si possono dire le difficoltà incontrate durante il corso. Un’ulteriore variante è quella in cui la persona con la pallina in mano fa una domanda e tira la pallina per avere una risposta. Chi la riceve può azzardare la risposta o dire passo e lanciare così la pallina a qualcun’altro che cercherà a sua volta di rispondere o passerà.Ricordate sempre di guardare gli altri negli occhi e di lanciare la pallina solo dopo una conferma visiva.

Prossimamente vi proporrò altri esercizi per proporre una pausa rilassante e divertente.

mercoledì 16 marzo 2011

emozioni

Il vantaggio delle emozioni è che ci traviano.

Oscar Wilde

Ho già citato Oscar Wilde, ma non preoccupatevi, non sarà l’ultima volta ;o))

martedì 15 marzo 2011

giovedì 10 marzo 2011

Creare emozioni: come fare?

Avevo parlato di cosa significhi creare emozioni qui, oggi accennerò al metodo ottimale per riuscirvi.

Come fare? Prima di tutto il formatore deve conoscere e “sentire” quel tipo di stato d’animo, poi anche deve utilizzare il proprio corpo e la propria voce per creare quella situazione e quell’atmosfera. Il veicolo più semplice sono i racconti metaforici. Possono essere episodi personali o racconti favolistici, insomma tutto ciò che può contenere gli elementi che volete trasmettere. Anche i contenuti sono importanti, cioè quelle convinzioni e valori che ricalcano quello che il formatore vuole significare con un risultato preciso.

Per esempio se mi accorgo che le persone sono in “confusione” posso narrare della mia esperienza diretta di uno stato simile.

Per ottenere un effetto occorre però creare un ambiente relazionale dove le persone si sentano accolte, ascoltate e comprese. E’solo la relazione lo spazio dove si può far nascere quella emozione, quello stato che permetterà ai partecipanti un apprendimento oltre i contenuti.

Per voi è facile entrare in relazione nell’ambito formativo o sentite che dovete ancora lavorarci?

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