giovedì 31 dicembre 2015

Umorismo e anno nuovo

Per augurarvi un magnifico nuovo anno vi regalo una citazione di Hermann Hesse circa l’umorismo. Quest’anno, dopo vari problemi e con grande fatica, sono riuscita a pubblicare il libro sull’umorismo e sono molto contenta che molti di voi l’abbiano apprezzato. Per chi fosse interessato ci sono ancora poche copie disponibili.


«Soltanto l’umorismo, la stupenda invenzione di chi si vede troncata la vocazione alle cose più grandi, l’invenzione dei tipi quasi tragici, degli infelici dotati di massima intelligenza, soltanto l’umorismo (la trovata forse più singolare e geniale dell’umanità) compie l’impossibile, illumina e unisce tutte le zone della natura umana alle irradiazioni dei suoi prismi. Vivere nel mondo come non fosse il mondo, rispettare la legge e stare tuttavia al di sopra della legge, possedere come se non si possedesse, rinunciare come se non fosse rinuncia: tutte queste esigenze di un’altra saggezza di vita si possono realizzare unicamente con l’umorismo».
Hermann Hesse, Il lupo della steppa

Grazie a tutti, un augurio sincero per ogni bene

venerdì 18 dicembre 2015

Consigli di lettura

Un libro da leggere in questa pausa invernale o, anche, un’idea per un perfetto regalo natalizio soprattutto se indirizzato a genitori o insegnanti. Anche se siete semplicemente dei curiosi, vi consiglio di leggere “Non siamo capaci di ascoltarli” di Paolo Crepet (Edizioni Einaudi).


Un testo, che ho trovato illuminante, che tratta di infanzia e adolescenza, inoltre quando l’ho consigliato a un genitore in crisi, ne ho avuto un feed-back di incredibile entusiasmo!

venerdì 11 dicembre 2015

Storiella zen

«Un maestro zen stava dipingendo e chiese al suo miglior discepolo di sedere al suo fianco e di dirgli quando il dipinto fosse stato perfetto.
Il discepolo era preoccupato e anche il maestro lo era: il discepolo non aveva mai visto il maestro fare qualcosa di imperfetto, ma quel giorno tutto sembrava andare per il verso sbagliato. Più il maestro tentava e più tutto diventava un caos.

Sia in Giappone sia in Cina, l’intera arte della calligrafia è eseguita su carta di riso, carta molto sensibile e fragilissima. Basta la più piccola esitazione e per secoli ne resta il segno, infatti se tentenni, sulla carta di riso si spande più inchiostro, trasformando il tratto in una macchia. Sulla carta di riso è molto difficile ingannare: devi continuare a fluire, non devi mai esitare.
Se esiti anche solo per un attimo, hai già fatto un disastro, e chiunque abbia un occhio attento dirà immediatamente: “Questo non è affatto un dipinto zen!” Poiché per esserlo devi avere un tratto spontaneo e fluente.



Il maestro tentò e ritentò, e più tentava…iniziò a sudare. Il discepolo era seduto al suo fianco, e continuamente scuoteva la testa , ripetendo: “No, questo non è perfetto”. E il maestro faceva errori su errori. A un certo punto l’inchiostro stava per finire e il maestro disse: “ Va’ fuori e preparane altro.”
E mentre il discepolo non c’era, fece il suo capolavoro.
Al ritorno il discepolo chiese: “Maestro, ma questo è perfetto! Cosa è accaduto?”
Il maestro rise e disse: “Ero diventato consapevole della tua presenza. L’idea stessa che qualcuno fosse presente ad apprezzare o a condannare, a negare o sostenere, ha disturbato la mia tranquillità interiore. Ora non sarò più disturbato: ho compreso che stavo cercando di fare qualcosa di perfetto, e quella era la sola ragione per cui ciò che facevo non era perfetto.”»

venerdì 4 dicembre 2015

Decidere




"Il peggio è che questo finale indeciso mi ha fatto dimenticare cosa dovevo decidere"
(Scusate la bassa qualità dell'immagine, ma era troppo bella per non pubblicarla!)



venerdì 20 novembre 2015

I decisionisti veloci

Ci sono persone che prendono decisioni molto velocemente, che sanno gestire la loro ansia, che riescono a colorare maggiormente quello che acquisiranno rispetto a ciò che perderanno. La strategia decisionale è molto soggettiva, quindi non è bene, per chi deve valutare scenari decisionali ricchi di molti dettagli, tentare di copiare il modello del velocista. Allo stesso modo, chi deve decidere all’interno di scenari con pochi dettagli, ossia più velocemente, non si lasci sedurre dalla ricerca di maggiori particolari. 


Il mio consiglio è quello di cercare di correggere, piuttosto, la vostra strategia in generale. Osservate e analizzate la strategie che utilizzano gli altri, in modo da trovare eventuali limiti nel vostro approccio, ma non cercate di copiate strutture lontane dal vostro carattere, perché ci potrebbe essere il rischio di andare incontro a forti frustrazioni.

venerdì 13 novembre 2015

Scappare


“Quando non riesco ad affrontare un problema vorrei scappare lontano. Poi resto. Non so se là c'è la televisione.” Franco Merafino

venerdì 6 novembre 2015

Sulle decisioni: scappare

Oggi cercheremo di approfondire un ulteriore importante aspetto che incide sulle decisioni. A volte il malessere di una situazione può spingere le persone a voler scappare, ritenendo che il fattore più importante sia allontanarsi. La spinta motivazionale, per queste persone, è dunque “andare via” dal quel contesto, così, per esempio, accettano un nuovo lavoro, cercano una nuova casa etc. Ho potuto osservare questo fenomeno, soprattutto, per quanto riguarda il cambio di lavoro. Il problema, che mi è sembrato di notare, è che, dopo qualche tempo, le stesse persone esprimono insoddisfazione anche per la nuova situazione, dichiarando che, forse, le condizioni attuali appaiono addirittura peggiori di quelle precedenti, da cui si sono allontanati.


Dopo avere avuto la spinta all’andare via, infatti, sarebbe bene chiedersi: “Verso cosa voglio andare?”, ovvero analizzare la direzione da prendere. All’interno di una buona decisione dovrebbero esserci entrambi questi elementi e, anche se questo non è garanzia di successo, offre la capacità di attivare nuove possibilità.
Come diceva Snoopy: “Oggi ho preso 100 decisioni, 99 sbagliate”.

venerdì 30 ottobre 2015

Proiezioni

Una vignetta che raffigura, in modo sintetico e divertente, come le proiezioni che, a volte, creiamo verso gli altri, non sempre sono reali!

Buon fine settimana!


venerdì 16 ottobre 2015

Sulle decisioni: la rinuncia

Abbiamo iniziato a trattare i dilemmi decisionali, ma, un altro aspetto importante rispetto alle decisioni, riguarda la connessa capacità di rinunciare. Decidere, infatti, significa recidere, dunque, nel prendere una decisione, vi sarà un'acquisizione, ma anche una perdita. È necessario sapere, allora, a cosa rinuncio, valutare il peso di ciò che non avrò e abbandonare quella parte, ovvero è fondamentale imparare a rinunciare.


Spesso le persone hanno dubbi costanti su ogni questione e quando viene proposta una soluzione rispondono “Sì, però…”, rimanendo, in questo modo, impigliati nell’impossibilità di decidere. Quando gli esseri umani vogliono tutto hanno grandi difficoltà a decidere. Spesso le persone che vogliono tutto possono, proprio per questa ragione, provocare insofferenza, anche perché capita sovente che siano i primi a chiedere consigli! 

venerdì 9 ottobre 2015

Libertà o maledizione?


“A ogni essere umano è stata donata una grande virtù: la capacità di scegliere. Chi non la utilizza, la trasforma in una maledizione – e altri sceglieranno per lui.” Paulo Coelho

mercoledì 7 ottobre 2015

Ho scritto un libro…sull’umorismo

Ho scritto un libro! Perché scrivere un libro sull’umorismo?

Parecchi anni fa, all’inizio della mia professione di formatore iniziai a trattare e usare l’umorismo in aula e, durante le lezioni, gli allievi chiedevano un libro che riassumesse il corso. L’obbiettivo oggi è di proporre una sintesi del lavoro di formazione e di offrire un supporto per trovare il proprio benessere usando l’umorismo come chiave di serenità.


Questo testo ha lo scopo di condurre il lettore alla scoperta del proprio umorismo e alla ricerca di un modo più leggero di affrontare la vita. La struttura del libro è pensata proprio come un corso di formazione sull’umorismo, quindi offre un percorso suddiviso in giornate e arricchito da giochi, esercizi e sperimentazioni.
Se sieste interessati il libro è a disposizione su richiesta, scrivetemi privatamente all’indirizzo pattiprogrammazioneattiva@yahoo.com o sul profilo Facebook Patti progammazione attiva.

venerdì 2 ottobre 2015

Sulle decisioni: dilemmi e ansie

Molti matematici hanno tentato di creare strumenti specifici per prendere decisioni esatte, cercando di tenere sotto controllo tutte le possibili variabili. Non voglio tediarvi con i dettagli di questi studi, ciò che a me interessa è che, dopo qualche anno, le ricerche sulle decisioni dovette inchinarsi a una realtà, ovvero la soggettività di chi deve decidere.

Il primo problema riguarda la capacità soggettiva di gestire ansie e insicurezze. Una decisione, infatti, è scelta all’interno di un universo di incertezze, cioè la decisione viene presa senza conoscere cosa accadrà nel futuro. È proprio questo che tende a creare ansia. Se si sapesse già come va a finire, infatti, una decisione non sarebbe più tale. Certo è possibile operare una stima personale delle probabilità di ciò che potrebbe accadere, ma, comunque, è necessario affrontare l’incertezza.

Vi sono persone che rimangono bloccate perché avrebbero bisogno di più informazioni per decidere, avrebbero bisogno di contenere l’ansia. Per altre persone, invece, è la dualità di una decisione a diventare un ostacolo, infatti, non è un caso che, il dover decidere tra due alternative ,si chiami dilemma. Occorre gestire, dunque, la propria ansia rispetto alle decisioni. E’ evidente, inoltre, che più la decisione coinvolge aspetti importanti della vita, più l’ansia di sbagliare tende ad aumentare.

martedì 29 settembre 2015

Seminario sulla Gestione creativa dei conflitti

AGGIORNAMENTO - Purtroppo il seminario è stato annullato


Dalle h14,00 di venerdì 09 ottobre alle h17,00 di domenica 11 ottobre 2015 a Milano terrò il seminario, organizzato da PNL meta, sulla Gestione creativa dei conflitti.

La soluzione del conflitto è un fiore che spesso deve sbocciare su un terreno di frustrazione e rabbia. La gestione creativa dei conflitti nasce dalla capacità di ascolto delle proprie reazioni emotive per capire da quali convinzioni arrivino. Diventando emotivamente consapevoli sarà possibile mettere l’altro protagonista della relazione per entrare nel mondo della creatività intesa come possibilità di uscire dai propri schemi per abbracciare nuove opportunità e giungere alla gestione creativa dei conflitti.

Se desiderate partecipare troverete la scheda d’iscrizione cliccando qui
Per qualsiasi informazione potete contattare PNL meta:
E-mail: info@iipnl.it / info@pnlmeta.it
Tel. 051.334.805 - Fax 051.582.207


venerdì 25 settembre 2015

Scelte


Ci sono due scelte fondamentali nella vita: accettare le cose come sono o accettare la responsabilità di cambiarle.” Denis Waitley

mercoledì 16 settembre 2015

Lasciarsi vivere dal ridere: ottobre 2015

Il corso sull’umorismo si terrà a Milano dalle h14 di venerdì 2 ottobre alle h 16 di domenica 4 ottobre. Il costo, per l’intero corso è di 220€+iva.


L’obiettivo del corso è imparare a gestire meglio la relazione con sé e con gli altri e allenarsi a trovare l'umorismo dentro se stessi e utilizzarlo come via per il benessere.

Premessa
L’umorismo è una capacità dell’intelligenza, è la nuova possibilità di creare leggerezza dentro  di sé e con gli altri. Possiamo ottenere molto da situazioni che appaiono complicate, innescando un circolo virtuoso di “simpatia” grazie alla capacità umoristica.
L’umorismo è un gioco a due, una relazione che si stempra nel sorriso, il superamento dei conflitti in un alleggerimento delle tensioni. Presuppone la capacità di creare di un clima disteso. Possedere il senso dell’umorismo significa padroneggiare una forma creativa che convoglia l’energia provocata dal buon umore verso una direzione costruttiva.

L’umorismo stimola la temperanza, come scrisse Umberto Eco: “Il riso uccide la paura”.


Il percorso formativo

Il percorso formativo parte dal partecipante, attraverso l’introspezione intesa come capacità di porsi domande “difficili” su di sé, per arrivare a quella “self confidence” che  permetterà alle persone di trovare un nuovo equilibrio. L’umorismo in questa ottica esprime la libertà di una persona capace di viaggiare attraverso le situazioni, anche dolorose della vita, e coglierne risvolti insoliti, buffi, reinterpretando le esperienze.
Praticare l’umorismo vuol dire, quindi, conquistare fiducia nella propria e nell’altrui creatività, infatti  l’umorismo nasce come produzione di una mente creativa e ne mantiene le stesse caratteristiche.
Svilupperemo la capacità di attuare visioni da altri punti di vista utilizzando le stesse caratteristiche di un percorso creativo. Ci alleneremo a produrre battute, giochi di parole nuove e comprensibili.

Metodologia
La metodologia è attiva, basata su esperienze dirette, lavori in sottogruppi e riflessioni teoriche.

Ci sono ancora posti disponibili e la possibilità di sconti per chi vive lontano da Milano. Per tutti partecipanti ci sarà una SOPRESA!

venerdì 11 settembre 2015

venerdì 4 settembre 2015

Riflessione sul parlare in pubblico

Ben tornati! Per la riapertura del blog ho scelto di proporvi una riflessione che introduce le tematiche circa la relazione con l'altro e l'ascolto, temi che cercherò di approfondire attraverso i post successivi.
Spesso nel presentare il progetto formativo del corso “Parlare in pubblico” preferisco utilizzare il titolo “Parlare a un pubblico” oppure “Parlare con un pubblico. Le differenti preposizioni mettono in risalto diversità di approccio sostanziali. 
Parlare in pubblico significa che, colui che comunica, esprime, in primo luogo, se stesso, cerca di dimostrare ciò che conosce, tentando di raccogliere entusiasmi e applausi, quindi, in questo caso, il pubblico è lo strumento per una dimostrazione personale. Parlare ad un pubblico, invece, inizia in qualche modo a considerare anche gli ascoltatori e i loro possibili bisogni. Parlare con un pubblico aggiunge una relazione tra chi argomenta e coloro che ascoltano. 


Il mio consiglio, quindi, è, già durante la fase di preparazione, di cercare di porsi domande importanti circa il pubblico e gli ascoltatori, ovvero chi sono, cosa cercano, quali leve è bene usare per ottenere attenzione e come rispondere alle domande implicite.
Ecco come, una piccola preposizione, può aiutare a cambiare la prospettiva con cui strutturare e attuare un intervento, in modo da cercare di soddisfare non la nostra vanità, ma la loro curiosità.

venerdì 31 luglio 2015

Libro per l’estate

Oggi il blog chiude fino a settembre. Io, come sempre, continuo a lavorare e ho alcuni progetti innovativi in serbo per voi! 
Intanto ecco un libro perfetto come lettura estiva, ovvero un testo assolutamente divertente, ironico e profondo: Momenti di trascurabile felicità di Francesco Piccolo (Edizione Einaudi).


Una lettura per sorridere e ritrovare quell’autoironia che, sola, ci può offrire la serenità dei nostri limiti.
Buona estate a tutti!

venerdì 24 luglio 2015

Corso Formazione formatori: Milano, da Ottobre 2015

Il corso FORMAZIONE FORMATORI, organizzato da PNL Meta, vuole rappresentare una formazione orientata ai processi e alla persona. Il corso ha l’obiettivo di fornire le competenze per ricoprire con efficacia il ruolo di formatore nelle aziende e nelle organizzazioni.
Il percorso è rivolto a persone che si occupano professionalmente di formazione o a coloro che desiderano prepararsi per ricoprire il ruolo di formatore.

Il percorso è articolato in 4 seminari di 2 giorni ciascuno e dà accesso al Diploma di Perfezionamento in Interventi Formativi. I seminari possono essere frequentati anche singolarmente. I docenti saranno: Francesca Cantaro (trainer di PNL, psicoterapeuta), Fabrizio Pieroni (trainer di PNL, coach professionista, formatore aziendale), Patrizia Rovati (trainer di PNL, formatore e consulente aziendale, coach professionista), Maria Soldati (trainer di PNL, formatore e consulente aziendale, coach professionista).


I seminari nel dettaglio sono:
Organizzazione aziendale e formazione, 3-4 ottobre, Maria Soldati/Fabrizio Pieroni
Gestione dell’intervento formativo, 14-15 novembre, Patrizia Rovati
Progettazione didattica, 12-13 dicembre, Francesca Cantaro
Relazione con il gruppo d’aula, 17-18 gennaio, Patrizia Rovati

Per informazioni ulteriori e iscrizioni Tel. 051/334805, email info@iipnl.it.

venerdì 17 luglio 2015

Prenderla con ironia


“Prima di diagnosticarti depressione o bassa autostima, assicurati di non essere semplicemente circondato da stronzi.” William Gibson

venerdì 10 luglio 2015

Desideri e definizione degli obiettivi

Durante i percorsi di PNL, e in innumerevoli altri corsi, viene insegnato come definire un obiettivo. La definizione dell’obiettivo è legata alla capacità di raggiungere una meta stabilita. Anche a livello aziendale un buon manager dovrebbe imparare le caratteristiche specifiche di un obiettivo, ovvero essere definito, preciso e misurabile. Il punto di partenza è esprimere un desiderio e, successivamente, lavorare per trasformarlo in obiettivo. L’idea, infatti, è che sia possibile giungere alla meta solo trasformando i desideri in obiettivi.
Il problema, secondo me, sorge durante il lavoro di definizione dell'obiettivo, infatti, spesso, accade che si perdano alcuni “pezzi” del desiderio espresso come punto di partenza.


Vorrei suggerire che, a volte, può essere possibile lavorare su un desiderio in modo creativo, allargandolo e giocando con ipotesi assurde, per cercare di andare oltre il desiderio stesso e riuscire a vivere con i sogni, che ci possono, forse, offrire una spinta più forte della fredda logica dell’obiettivo.

venerdì 3 luglio 2015

Soffioni al vento


“Lascia andare il passato...é come tenere un soffione al vento: 
al momento giusto i semi si spargeranno.” 

venerdì 26 giugno 2015

Soffioni

Dopo alcune riflessioni sull’autostima vi avevo promesso una metafora rappresentativa, eccola
C’era un uomo che andava molto fiero del suo prato all’inglese. Lo amava e lo curava. Ogni mattina apriva le persiane e ammirava estasiato il suo meraviglioso prato. Un giorno, però, aprendo la finestra, trovò il suo giardino invaso da una grande quantità di soffioni.
Si mise subito all’opera per estirparli. Inizialmente provò con i diserbanti naturali, ma dopo una settimana i soffioni erano di nuovo lì. Provò, allora, con ogni metodo che conosceva. Fece ricerche in Internet e sulle riviste specializzate, ma niente. I soffioni continuavano a tormentarlo. Andò persino a chiedere consiglio ai suoi vicini, con cui non era mai andato d’accordo, ma non trovò alcun rimedio. 
Alla fine, desolato, scrisse al Ministero dell’Agricoltura spiegando tutti i tentativi falliti e concluse la lettera chiedendo disperato: “E ora cosa faccio?”


A tempo debito giunse la risposta: 
“Le consigliamo di imparare ad amarli”.

giovedì 25 giugno 2015

Aperitivo con la PNL

Aperitivo con la PNL giovedì 9 luglio dalle 18.30 alle 20.30 a Milano presso l’Hotel Colombo in Corso Buenos Aires n. 3.

Un’occasione per bere qualcosa insieme e per avere informazioni sulla PNL e sui corsi organizzati da PNL meta.


L’iniziativa è gratuita, ma è necessario prenotare confermando la presenza alla segreteria: tel. 051-334805, e-mail info@pnlmeta.it / info@iipnl.it

venerdì 19 giugno 2015

Io e me


“Mi chiedi qual è stato il mio più grande progresso? 
Ho cominciato a essere amico di me stesso.” 

venerdì 12 giugno 2015

Riflessioni sull’autostima

Nel preparare il corso sull’autostima spesso mi sono trovata a domandarmi perché le persone utilizzino tanta energia per soddisfare un modello di sé lontano dalle loro caratteristiche caratteriali. Mi sembra di osservare che ognuno di noi insegua un modello ideale e idealizzato, che coincide spesso con quello proposto dalla famiglia e, a volte, è costituito da modelli inconsapevoli mischiati a fantasie personali. Mi rendo conto che questo concetto, così espresso, appaia molto semplificato e vorrei approfondirlo prossimamente con un altro post.
 Oggi vorrei solo lanciare un pensiero su cui, magari, riflettere. Riappacificarsi con se stessi, secondo me, significa accettare e amare ciò che siamo davvero. Smettere, quindi, di lottare contro i nostri difetti e interrompere la ricerca del modello idealizzato, ma rimboccarsi le maniche per costruire il proprio modello reale.
Prossimamente posterò una metafora molto significativa proprio su questo argomento.

venerdì 5 giugno 2015

Corso Formazione formatori: Milano, da Ottobre 2015

Il corso FORMAZIONE FORMATORI, organizzato da PNL Meta, vuole rappresentare una formazione orientata ai processi e alla persona. Il corso ha l’obiettivo di fornire le competenze per ricoprire con efficacia il ruolo di formatore nelle aziende e nelle organizzazioni.
Il percorso è rivolto a persone che si occupano professionalmente di formazione o a coloro che desiderano prepararsi per ricoprire il ruolo di formatore.

Il percorso è articolato in 4 seminari di 2 giorni ciascuno e dà accesso al Diploma di Perfezionamento in Interventi Formativi. I seminari possono essere frequentati anche singolarmente. I docenti saranno: Francesca Cantaro (trainer di PNL, psicoterapeuta), Fabrizio Pieroni (trainer di PNL, coach professionista, formatore aziendale), Patrizia Rovati (trainer di PNL, formatore e consulente aziendale, coach professionista), Maria Soldati (trainer di PNL, formatore e consulente aziendale, coach professionista).


I seminari nel dettaglio sono:
Organizzazione aziendale e formazione, 3-4 ottobre, Maria Soldati/Fabrizio Pieroni
Gestione dell’intervento formativo, 14-15 novembre, Patrizia Rovati
Progettazione didattica, 12-13 dicembre, Francesca Cantaro
Relazione con il gruppo d’aula, 17-18 gennaio, Patrizia Rovati

Per informazioni ulteriori e iscrizioni Tel. 051/334805, email info@iipnl.it.

venerdì 29 maggio 2015

Mente da principiante

“Il vero segreto dell'apprendimento è avere sempre una mente da principiante, perché nella mente di un principiante ci sono molte possibilità, nella mente di un esperto, poche”
ShunryuSuzuki Roshi


mercoledì 27 maggio 2015

Lasciarsi vivere dal ridere: programma corso ottobre 2015

Sto organizzando il corso sull’umorismo. Si terrà a Milano dalle h14 di venerdì 2 ottobre alle h 14 di domenica 4 ottobre. Sto raccogliendo le pre-iscrizioni, vorrei quindi i nominativo di chi è interessato, senza necessità di depositare la caparra, si pagherà a settembre. Il costo, per l’intero corso è di 240€+iva.

L’obiettivo del corso è imparare a gestire meglio la relazione con sé e con gli altri.

Premessa
L’umorismo è una capacità dell’intelligenza, è la nuova possibilità di creare leggerezza dentro  di sé e con gli altri. Possiamo ottenere molto da situazioni che appaiono complicate, innescando un circolo virtuoso di “simpatia” grazie alla capacità umoristica.
L’umorismo è un gioco a due, una relazione che si stempra nel sorriso, il superamento dei conflitti in un alleggerimento delle tensioni. Presuppone la capacità di creare di un clima disteso. Possedere il senso dell’umorismo significa padroneggiare una forma creativa che convoglia l’energia provocata dal buon umore verso una direzione costruttiva.

L’umorismo stimola la temperanza, come scrisse Umberto Eco: “Il riso uccide la paura”.


Il percorso formativo
Il percorso formativo parte dal partecipante, attraverso l’introspezione intesa come capacità di porsi domande “difficili” su di sé, per arrivare a quella “self confidence” che  permetterà alle persone di trovare un nuovo equilibrio. L’umorismo in questa ottica esprime la libertà di una persona capace di viaggiare attraverso le situazioni, anche dolorose della vita, e coglierne risvolti insoliti, buffi, reinterpretando le esperienze.
Praticare l’umorismo vuol dire, quindi, conquistare fiducia nella propria e nell’altrui creatività, infatti  l’umorismo nasce come produzione di una mente creativa e ne mantiene le stesse caratteristiche.
Svilupperemo la capacità di attuare visioni da altri punti di vista utilizzando le stesse caratteristiche di un percorso creativo. Ci alleneremo a produrre battute, giochi di parole nuove e comprensibili.

Metodologia
La metodologia è attiva, basata su esperienze dirette, lavori in sottogruppi e riflessioni teoriche.

venerdì 22 maggio 2015

Due teorie sull’apprendimento

Vorrei presentare qui due delle teorie secondo me più interessanti della ricerca contemporanea. È una sintesi con lo scopo di offrire solo degli input che necessitano approfondimento ulteriore.  


Ipotesi di Rogers sull'apprendimento
Non possiamo insegnare direttamente nulla a un'altra persona, possiamo solo facilitare il suo apprendimento. Ogni individuo apprende efficacemente solo le cose che egli percepisce come collegate alla conservazione o al rafforzamento della struttura del sé. In altre parole, mentre il bambino impara involontariamente ogni cosa a cui è esposto, l'adulto impara soprattutto ciò che ritiene utile. Un'esperienza che, se assimilata, potrebbe comportare un cambiamento nell'organizzazione della personalità, tende a provocare resistenza, attraverso la distorsione o la negazione dei suoi tratti simbolici. La struttura organizzativa della personalità sembra divenire più rigida se minacciata, invece pare rinunciare alle sue difese quando è completamente libera da ogni minaccia. L'esperienza percepita come incoerente con la struttura del sé può essere assimilata solo se la persona si trova in uno stato di quiete, aperto e adatto ad assimilarla. La situazione educativa che più efficacemente promuove un apprendimento significativo è quella in cui la minaccia alla personalità di colui che apprende è ridotta al minimo.


La teoria dell’apprendimento di Kolb
Questa teoria prevede un processo circolare che passa dall’esperienza concreta, che riguarda il “sentire la sensazione”, attraverso l’osservazione, l’astrazione dei concetti per terminare, infine, al “fare” vero e proprio. Sebbene non consideri l’aspetto circa la creatività presente in un percorso formativo, questa teoria offre un’importante guida per definire un progetto d’apprendimento che tenga conto di momenti teorici, esperienze dirette, osservazioni per concludersi con concetti teorici.

lunedì 18 maggio 2015

Aperitivo + PNL

Il 4 giugno 2015 a Milano “Aperitivo + PNL”, ovvero un’occasione per bere qualcosa insieme e per avere informazioni sulla PNL e sui nostri corsi.
Patrizia Rovati, Trainer in PNL, docente e consulente aziendale presso numerose aziende
multinazionali e italiane, parlerà di:
- cosa è la PNL: origini e modello
- a cosa può servire ed i campi di applicazione
- come si può impararla
- come sono organizzati i corsi di PNL Meta


L’incontro si svolgerà giovedì 4 giugno dalle 18.30 alle 20.30 presso l’Hotel Colombo,
in Corso Buenos Aires n. 3, Milano centro (M1 Porta Venezia).
L’iniziativa è gratuita e su prenotazione: pertanto la preghiamo di confermare alla nostra
segreteria (tel. 051-334805, e-mail: info@pnlmeta.it / info@iipnl.it) la sua partecipazione.

venerdì 15 maggio 2015

venerdì 8 maggio 2015

L’apprendimento continuo

Per un formatore la spinta costante dovrebbe essere l’apprendimento continuo.
Un giorno un fisioterapista mi raccontò: “È l’apprendimento che rende tanto interessante il mio lavoro. Ogni persona che incontro è un caso a sé stante e io devo trattarla come tale e capire cosa possiede di speciale. Devo imparare in continuazione, sia dall’esperienza sia dall’aggiornamento costante in merito a nuove teorie e nuovi metodi”.


Ogni formatore e ogni counselor potrebbe sottoscrivere questa frase. L’apprendimento continuo è fondamentale per liberare il proprio potenziale e concedere l’opportunità di sviluppare capacità e risorse interne. Occorre avere curiosità ed entusiasmo, non pensare mai che “si è raggiunto il massimo delle proprie conoscenze”. Come recita un famoso motto: "L’importante non è la meta, ma il viaggio" e apprendere continuamente è come un viaggio perenne.
A mio parere, per riuscirci, è importante cercare contenuti e modi che abbiano anche un aspetto divertente. L’apprendimento infatti dovrebbe essere un’esperienza piacevole.
L’apprendimento, dunque, in un’ottica di processo continuo rappresenta, anche, come sia possibile imparare dai partecipanti ai corsi, dai colleghi, dai contesti adatti, dai libri e così via. Basta decidere quale direzione e approfondimento si desidera e, di conseguenza, costruire itinerari di apprendimento personalizzati. Per me è importante ricordare che l’apprendimento è un processo attivo, fortemente basato sulle motivazioni interne, quindi è possibile stimolarlo anche grazie alla perenne ricerca di “cose nuove”.

venerdì 24 aprile 2015

La legge della riorganizzazione

Nel precedente post abbiamo iniziato a sintetizzare le leggi dell’apprendimento che è bene conoscere quando ci si occupa di formazione. Oggi approfondiremo quella che viene definita la legge della riorganizzazione. Secondo questa legge lo sviluppo dell'apprendimento avviene attraverso un processo a tre fasi. La prima fase è definita della differenziazione, ovvero quella che va dalla conoscenza generale alla conoscenza particolare, dal generico allo specifico. Successivamente vi è la fase dell’integrazione, in cui nuovi elementi nozionali sono incorporati nella totalità del soggetto. Infine vi è la fase della percezione, ossia affinamento dei processi vitali della persona , in modo da ottenere in ogni operazione chiarezza, distinzione, armonia. È importante sottolineare che queste fasi possono avvenire in ordine diverso e anche simultaneamente.




Esistono, inoltre, alcune condizioni che devono essere verificate affinché l'apprendimento possa aver luogo. La prima condizione è relativa alle differenze individuali fra i partecipanti in termini di attitudini, potenzialità, caratteristiche biologiche e di personalità. Ciò significa che il formatore, nello strutturare il suo programma, dovrà tenere conto, il più possibile, di ogni differenza individuale.
La seconda importante condizione si riferisce alla gradualità del processo di apprendimento. L'iter di apprendimento, infatti, può essere visto come un procedere graduale della conoscenza dell'oggetto in esame: dai suoi aspetti più generici a quelli via via più specifici, fino a giungere a una sintesi dei vari aspetti dell’elemento analizzato. La gradualità dei processi di apprendimento non deve essere sottovalutata dal docente.

Nei prossimi post continueremo a trattare il tema dell’apprendimento.

venerdì 10 aprile 2015

Leggi dell'apprendimento: parte I

In base alle teorie dell’apprendimento vi sono delle leggi di cui un formatore dovrebbe tenere conto nel progetto del percorso formativo. Le cercherò di sintetizzare in questo breve post.


Legge della totalità: tutto l'uomo, nella sua interezza e considerato all’interno della realtà storica legata al passato e al futuro (causalità e finalità), partecipa al processo di apprendimento.
Legge della motivazione: l'apprendimento è reso possibile ed è facilitato quando il soggetto è motivato ad apprendere. L'individuo deve, dunque, prevedere l'utilità del proprio percorso formativo e deve incontrare, nel corso del processo, circostanze che siano di conferma alla motivazione iniziale.
Legge della globalità: la percezione e la conseguente reazione comportamentale dell'individuo si dirigono verso totalità e complessi, non verso elementi frammentari.
Legge dello sviluppo: ogni nuova nozione non si aggiunge alla precedente per semplice sedimentazione, ma si inserisce nel soggetto attraverso fasi di assimilazione. In questo modo il comportamento acquisito è una continuazione organica e un’evoluzione della condotta già acquisita.
Presto la seconda parte!

venerdì 27 marzo 2015

Un’insolita proposta di lettura


Ecco un libro che, sebbene non rientri nelle letture classiche del formatore, ho apprezzato molto. L’uomo artigiano di Richard Sennett, sociologo e scrittore statunitense. Il testo è molto scorrevole, con un taglio discorsivo non banale. Sennett cerca di ricucire l’illusione della cultura occidentale della separazione tra lavoro manuale e lavoro intellettuale e, attraverso un percorso storico, ricostruisce la frattura tra tecnica ed espressione, arte e artigianato. E’ una “ricerca intorno al significato più profondo di lavoro fatto a regola d’arte” (dalla quarta di copertina). L’interesse che ho riscontrato è anche nel tentativo di considerare il lavoro del formatore un lavoro da svolgere con perizia artigianale. 

venerdì 20 marzo 2015

Le principali teorie dell’apprendimento degli adulti

L’apprendimento degli adulti si chiama andragogia. A mio parere l’uso del termine pedagogia, che riguarda i bambini, anche per gli adulti non rappresenta solo una “non conoscenza”, ma una certa confusione sull’argomento. Il mondo degli adulti e quello dei bambini, infatti, sono molto diversi in termini di apprendimento. Un formatore dovrebbe possedere una duplice conoscenza, ovvero sapere come un adulto impara e conoscere anche quali comportamenti possono essere attivati per raggiungere il risultato di apprendere.


MalcomKnowles è uno studioso che ha sottolineato con precisione le differenze dell'apprendimento tra bambini e adulti, chiarendole in 6 presupposti principali. Prima di tutto il bisogno di conoscere. Gli adulti sentono il bisogno di sapere qualcosa prima di iniziare l’apprendimento. I discenti sanno di essere in un punto e scoprono la strada per arrivare ad un secondo punto, dove desiderano giungere. Il formatore dovrebbe aiutare i discenti a divenire sempre più consapevoli di questo. Questa consapevolezza non è presente nel bambino. La seconda differenza è rappresentato dal concetto di sé . Nel bambino questo è basato sulla dipendenza dagli altri, mentre l’adulto ha una dimensione di sé autonoma. Se un adulto sperimenta una tensione tra il concetto di sé e la situazione di formazione tende ad entrare in una reazione di resistenza. Il terzo presupposto è rappresentato dalla differenza del ruolo dell’esperienza precedente. E’ una posizione fondamentale, infatti se l’esperienza precedente è stata negativa l’adulto costruisce una barriera nella mente che, nello stesso tempo, costituisce la base su cui saranno poggiati i nuovi apprendimenti. Ogni individuo fa a sé, proprio per l’esperienza precedente. Qui si inseriscono le nuove tecniche esperienziali che permettono all’adulto di far propri i nuovi apprendimenti. 


La quarta differenza consiste nella disponibilità ad apprendere. Poiché la disponibilità ad imparare, da parte dell’adulto, è mirata, diventa anche limitata. Gli adulti sono disponibili ad apprendere solo ciò che pensano di aver bisogno di sapere. Il quinto presupposto è rappresentato dall’orientamento verso l’apprendimento che, negli adulti, è centrato sulla vita reale. Essi, infatti, apprendono meglio nuove cose, abilità e atteggiamenti, quando vengono presentati nel contesto della loro vita reale. Infine è essenziale sottolineare l’importanza della motivazione. Per gli adulti le motivazioni provengono dai desideri interni come, per esempio, maggiore successo nel lavoro, autostima, ma anche da fattori esterni, come promozioni e lavoro migliore. Knowless, comunque, sostiene che la forza maggiore sia esercitata dai fattori interni.
Presto tratteremo altre teorie sull’apprendimento per adulti.
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