venerdì 27 aprile 2018

Alzheimer e memoria


“Se non riesci a ricordare dove hai messo le chiavi, non pensare subito all'Alzheimer; inizia invece a preoccuparti se non riesci a ricordare a cosa servono le chiavi” Rita Levi Montalcini

venerdì 20 aprile 2018

Comunicare con malati di Alzheimer e demenza: parte I

Vorrei affrontare, nell’ambito della comunicazione, un tema a me caro, ma che rappresenta un argomento che può creare disagio ad essere affrontato.
La malattia di Alzheimer descritta nel 1907 è la più frequente causa di demenza nei paesi occidentale. È un processo degenerativo che distrugge lentamente e progressivamente le cellule del cervello. In estrema sintesi i neuroni non riescono più a trasmettere gli impulsi nervosi e da qui nascono i sintomi caratteristici della malattia, come perdita di memoria e difficoltà del linguaggio, ma anche stati confusionali, cambi di umore e disorientamenti spazio-temporali.
Quello che mi interessa è cercare di indicare alcune possibili modalità di comunicazione con questo tipo di malati, in quanto spesso i famigliari faticano a creare una relazione e si sentono frustrati e disperati.


La malattia di Alzheimer è associata ai disturbi della comunicazione. Il graduale peggioramento nell'abilità di farsi capire o di capire gli altri si rivela una delle conseguenze tra le più disastrose e disarmanti da affrontare sia per il malato sia per i familiari o badanti.
Sarebbe bene, quindi, attrezzarsi già dai primi stadi della malattia con una serie di mezzi e tecniche di facile applicabilità che tentino di migliorare o mantenere efficace e viva il più a lungo possibile la reciproca comunicazione.
Dal mio punto di vista prendersi cura di chi soffre di questa malattia, significa anche accompagnare la persona in questo cammino di progressivo deterioramento e vuol dire ascoltarla, capirne i bisogni e trovare un livello di comunicazione che spesso esula dalle parole e dai discorsi.

giovedì 5 aprile 2018

La comunicazione

Oggi propongo alcuni elementi importanti per una buona comunicazione.

INCONTRO
L’incontro o meglio il nostro primo approccio con la persona con la quale vogliamo comunicare è importante. Prima di incontrare l’altro dobbiamo sapere che ogni messaggio che lanciamo è composto anche della nostra voce e dal nostro corpo. È importante procedere sempre con cautela e rispetto verso chi abbiamo di fronte. Il contatto implica delle sensazioni, che sono provate sia da chi cerca di comunicare sia da colui che viene contattato, quindi, cerchiamo di approcciarci con estrema sensibilità e positività, perché la persona interessata possa essere motivata a entrare in comunicazione con noi. Il contatto può realizzarsi fisicamente, toccando la persona interessata, visivamente, guardandola negli occhi e verbalmente, rivolgendole la parola.

RISPECCHIAMENTO
È una tecnica di comunicazione che è possibile osservare come modalità inconsapevole e automatica tra le persone che sono in buoni rapporti. È come se facessimo da specchio al nostro interlocutore attraverso la gestualità e con il ritmo. Nel momento in cui avvertiremo di aver aperto un buon canale comunicativo, potremo portare la persona ad attuare un comportamento più simile al nostro semplicemente modificando gradatamente il nostro, fino al livello desiderato.



ASCOLTO
Sviluppare le proprie capacità di ascolto consente di capire meglio gli altri, di acquisire una maggiore abilità nel trattare le persone e di evitare i conflitti cogliendo anche i segnali più deboli di contatto. A proposito di ascolto ho già scritto vari post che potete leggere qui.
Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...