giovedì 31 luglio 2014

Discorso sulla felicità

Vorrei consigliarvi una lettura un po’ particolare. Occupandomi di umorismo amo leggere tutto ciò che tratta argomenti affini come allegria e felicità. Così, mentre sistemavo i miei libri per l’ennesimo trasloco, mi è capitato tra le mani un testo molto interessante. E’ “Discorso sulla felicità” scritto nel 1779 da Emilie du Chatelet. Questa incredibile donna, compagna per molti anni di Voltaire, era fuori dagli schemi del tempo: studiosa, autonoma, anticipatrice di temi che, molto più tardi, riguarderanno l’emancipazione femminile. Visse come volle, seguendo i suoi principi di libertà ed autonomia insegnateli dal padre. Nel suo libro parla di conservare le proprie illusioni e le proprie passioni. Insomma, secondo me, vale la pena leggerlo.


Il blog si ferma per la consueta pausa estiva. Ci risentiamo a settembre!

venerdì 18 luglio 2014

Una esperienza personale a proposito di stile di leadership

Mi è accaduto recentemente di coordinare un gruppo con l’obbiettivo di costruire insieme un meeting per la società presso cui lavoravano i partecipanti. E’ stata un’esperienza traumatica e dunque ricca di riflessioni. Le persone del team, giovani e preparate, ad ogni nostro incontro prendevano appunti, ascoltavano, ma erano passivi e non si attivavano verso un pensiero propositivo, anzi spesso intervenivano adducendo ostacoli alla realizzazione delle idee espresse. Al terzo incontro ho chiesto loro il motivo di questo pensiero pessimista e uno di loro mi ha spiegato che il loro approccio al lavoro era da semplici esecutori e che non erano abituati ad utilizzare, e quindi alimentare, un atteggiamento propositivo. Quando alla quarta riunione li ho visti guidati dal loro manager ho verificato che il suo stile direttivo era perfetto: gli spiegava cosa fare e come farlo.


Così ho capito che il mio stile è coinvolgente, attento alle persone, ma necessita che le persone esprimano un desiderio di proporre, ho bisogno che le persone siano attive. Forse non li ho saputi motivare, forse semplicemente ogni gruppo ha bisogno di uno stile coerente con il proprio carattere. Per quel gruppo e quella situazione il mio stile era incoerente e quindi non efficace.
Avete sperimentato situazioni simili?

venerdì 11 luglio 2014

Il leader secondo Warren Bennis


“Una squadra è tale se ha un obiettivo da raggiungere. Una squadra ha bisogno di un leader che indichi l’obiettivo, che motivi la squadra e ciascun individuo a raggiungerlo, che crei l’ambiente appropriato perché la squadra trovi il modo di raggiungerlo, ispira, da il là, semina.
Il leader verificherà quali sono gli obiettivi dei singoli membri della squadra e cosa li motivi di più. Il leader ascolterà i singoli membri per conoscere i loro obiettivi e le loro motivazioni. Il leader troverà il modo di connettere le motivazioni e gli obiettivi dei singoli con quelli della squadra. Ascolta, individua, integra.”
Warren Bennis, “Come diventare leader”

venerdì 4 luglio 2014

Come diventare leader: linee guida

Un’altra questione che ogni tanto mi viene posta: leader si nasce o si diventa? C’è chi sostiene che leader si nasca. La mia opinione è che si può diventare leader. Il cammino è arduo e complesso ed occorre lavorare su se stessi senza alibi o giustificazioni.


È necessario acquisire fiducia in se stessi, dunque serve la consapevolezza di tutto quello che costituisce un possibile blocco interno. Se una persona sta bene con se stessa non avrà timore del giudizio degli altri, anzi saprà far tesoro di ogni feedback ricevuto. Bisogna anche imparare a sviluppare l’immaginazione verso una visione ottimista, cioè oltre a possedere un sano realismo è bene aspettarsi qualcosa di buono dal futuro. Inoltre è fondamentale esercitare l'attenzione verso le altre persone, cioè uscire da un eccessivo narcisismo. Infine possedere e far crescere la capacità di essere attivi nei confronti della propria vita, ovvero esercitare la propria volontà.
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