venerdì 8 aprile 2016

Emozioni e ragione

Proseguiamo nella trattazione del tema delle emozioni, iniziando a tratteggiare velocemente le principali famiglie in cui è possibile classificarle in modo schematico.

Collera: furia, sdegno, risentimento, ira, esasperazione, indignazione, irritazione, animosità, fastidio.
Tristezza: pena, dolore, cupezza, malinconia, disperazione, depressione.
Paura: ansia, timore, preoccupazione, tensione, spavento, terrore.
Gioia: felicità, godimento, contentezza, beatitudine, divertimento, estasi, soddisfazione, euforia, esaltazione.
Amore: accettazione, benevolenza, gentilezza, fiducia, affinità.
Sorpresa: stupore, meraviglia.
Vergogna: imbarazzo, rammarico, mortificazione, colpa.


Ci sono le emozioni e c’è il pensiero, c’è la vita emozionale e quella della ragione e solo nella misura in cui l’una e l’altra concordano e si conciliano, è possibile avvicinarsi alla conoscenza di se stessi e ai problemi esistenziali senza eccessivi squilibri. Riconoscere l’importanza conoscitiva delle emozioni non significa negare il senso e il valore della ragione. Non c’è, del resto, un pensiero che possa fare a meno di una dimensione emozionale perché la ragione astratta riesce a cogliere solo alcuni aspetti del reale e non vede altri elementi che, nondimeno, sono parte integrante del modo di vivere e di sentire di ciascuno di noi.
Per queste ragione, a mio parere, diviene importante cercare di essere il più possibile consapevoli delle proprie emozioni.

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