martedì 20 settembre 2011

Come io intendo la preparazione

Spesso ho sentito parlare di formatori che non si preparano. La loro convinzione è che parlare “a braccio” sia la scelta migliore. Inoltre sostengono di creare il progetto direttamente in aula con i partecipanti. Io invece sono convinta che la preparazione non solo sia fondamentale, ma riguardi soprattutto una visione profondamente etica dell’attività di formazione. Etica nel senso di rispetto per i partecipanti e di massima professionalità.
Certo preparazione ed organizzazione non devono significare rigidità. Un buon formatore deve essere capace di mutare ed adattarsi alle situazioni.  Deve essere abile a cambiare, aggiungere e riparare ciò che aveva preparato seguendo quello che accade durante il corso con i partecipanti.
Nelle arti marziali il maestro sostiene: “Allenati, preparati, poi lascia andare ed entrerai nell’eccellenza.”
Io divido la mia preparazione è in tre fasi: la struttura del corso, esercizi e giochi eventuali, la preparazione del formatore. Nei prossimi post approfondirò le fasi successive.

E voi come intendete la preparazione? Comunque vi preparate o preferite improvvisare?

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