venerdì 20 febbraio 2015

Un coaching finito bene

Nel mio lavoro di coaching ho trovato spesso persone che mostrano differenze notevoli sia di comportamenti sia di convinzioni, tra contesti differenti. Per esempio persone che evidenziano buone strategie e alte capacità nell’ambito professionale, che, invece, nel contesto affettivo diventano insicure, goffe, come se non possedessero tutte le abilità che esprimono con certezza nel contesto lavorativo. Questa dinamica, in realtà, appare alquanto normale, infatti l’ambito professionale possiede meno carica emozionale se confrontato con il contesto della sfera privata e affettiva. Queste persone riescono ad essere molto logiche e distaccate, in questo modo, il lavoro di coaching spesso ne è agevolato.


Durante un coaching ero un poco smarrita e non trovavo una via percorribile, infatti il coachee mostrava innumerevoli insicurezze anche nel lavoro. Poi per pura coincidenza (leggi c..o) ho scoperto che nel proprio ambito affettivo, soprattutto nel rapporto con la figlia, era sempre stata molto sicura delle scelte effettuate, mostrando pochi dubbi e nessun senso di colpa. Da quel momento la via è stata tratteggiata in modo semplice, “travasando” le capacità che già utilizzava nel contesto affettivo in quello lavorativo. A volte le esperienze pregresse costruiscono convinzioni che possono precludere nuove possibilità.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...