Ricordo la prima volta in un’aula di formazione aziendale. Correva circa il 1987.
Nel passato avevo fatto formazione ad insegnanti di tutti i tipi di scuola, dagli asili nido alle scuole materne fino alle elementari. In quegli anni, dal ‘74 al ‘84 circa, si faceva formazione in abiti “informali”. Erano gli anni dove il vestito informale definiva il buon formatore, quello tranquillo che “non se la tirava”. Per una fortunata coincidenza mi proposero per la prima volta un corso in “azienda”, cioè in un luogo che era nuovo e diverso. Accettai…ma vi assicuro che l’agitazione, i dubbi e l’ansia crebbero esponenzialmente nei giorni che separarono il mio si con l’attuazione del corso. Due mesi di strazio!! Inoltre il responsabile della società per cui avrei lavorato era un tipo meticoloso, attento ai dettagli. Quasi ogni giorno mi telefonava per chiedermi come stesse andando.
Dopo circa una ventina di giorni volle che ci incontrassimo per verificare la struttura del corso cui stavo lavorando. Fu un pomeriggio estenuante. Il massimo lo raggiunse quando mi “spiegò” come avrei dovuto vestirmi. Prima cosa tailleur (non solo non ne avevo uno ma detestavo il tailleur), la gonna doveva essere all’altezza del ginocchio, le scarpe dovevano avere un tacco alto circa 3 cm, la camicia sotto la giacca doveva essere o bianca o azzurra, non aderente e niente gioielli vistosi e tintinnanti ( per questo nessun problema: non solo non portavo gioielli, ma non ne possedevo!). Per finire e per tranquillizzarmi del tutto, mi disse che a quel mio primo corso ci sarebbe stato presente il responsabile della formazione dell’azienda. Ovviamente avrebbe valutato la mia performance e deciso se avrei potuto continuare quel mestiere o no. Su queste basi iniziarono i trenta giorni più angoscianti della mia carriera di formazione aziendale.
Cosa successe in quei trenta giorni? Lo scopriremo nelle prossime puntate! Adoro questa vecchia battuta anche se abusata.
E voi vi ricordate la vostra prima aula? Raccontateci!
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