L’intenzione è quella, prima di tutto, di evitare la noia del solito giro di tavolo e, in più, di usare minor tempo per la presentazione dei corsisti, ma soprattutto di utilizzarlo in modo più vario e mantenendo una certa concentrazione da parte di tutti. Non solo, la presentazione è già un’esperienza di comunicazione, cioè contiene tutti gli elementi della comunicazione seppur in modo implicito. Inoltre la presentazione varia rispetto alla situazione, perché dipende se il gruppo è nuovo o ha già lavorato insieme.
Ora vi illustro un esercizio di presentazione in chiave creativa.
Ogni partecipante deve pensare a tre cose suggerite dal formatore, per esempio: una cosa che gli altri corsisti sanno, ma che il formatore non conosce, una cosa nuova di cui nessuno è al corrente e una cosa ha voglia di trovare all’interno del corso. La parola viene assegnata ad ognuno con il lancio di una pallina, quindi quando il corsista riceve la pallina deve dire una sola cosa alla volta di quelle pensate. Le uniche regole: primo la pallina deve essere passata a distanza, non al partecipante vicino e, soprattutto, ci deve essere un contatto visivo tra chi tira la pallina e chi la deve prendere. Se per esempio qualcuno mi guarda ed io in quel momento non ho voglia di intervenire, abbasso lo sguardo. Se la pallina cade il problema è di chi l’ha lanciata.
Gli elementi comunicativi impliciti di questo esercizio sono: la pallina è un messaggio comunicativo, allora la centratura dell’attenzione di chi la lancia è molto importante. Inoltre è essenziale prestare attenzione a chi non ha ancora parlato per coinvolgerlo. Ultimo elemento decisivo è la strategia con cui si lancia la pallina, ciò deve essere fatto in modo diverso rispetto alla distanza o comunque rispetto all’altro. Questo per ricordare a tutti che la strategia comunicativa deve essere cambiata rispetto alla variazione del proprio interlocutore.
Presto vi illustrerò un altro esercizio.
Cosa ne pensate? Avete avuto esperienza di presentazioni creative e dinamiche nei vostri corsi? (Sia come formatori che come partecipanti) Come vi siete trovati?
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Cara Patty,
RispondiEliminami piace l'idea e proverò a metterla in pratica con i corsisti del Master HR nella prossima sessione di giugno. Insegno tecniche di Project Management a non addetti ai lavori e spesso, i ragazzi, arrivano già di loro stanchi e timorosi perchè questo corso è l'ultimo di una lunga serie. Mi è capitato spesso di vederli chiusi e timorosi ancor prima di conoscere il contenuto del corso. Abbassare le difese e aprire la mente con un gioco sfizioso prima di affrontare il lavoro può essere davvero utile per rompere il ghiaccio e metterli, da subito, nello stato d'animo più ricettivo e creativo possibile, ed affrontare la giornata.
Grazie molte, ti farò sapere
Maria Teresa
grazie !!! sono felice ti sia utile questo blog. attendo notizie sulla tua "sperimentazione"
RispondiEliminapatti
Ciao Maria Teresa, abbiamo aggiunto un altro possibile esercizio da sfruttare nella presentazione. L'hai visto? Come ti sembra?
RispondiEliminaCiao Patrizia, coi ragazzetti stranieri che avevo st'estate, messi in cerchio,gli facevo tirare un Vortex (specie di missile propedeutico per il lancio del giavellotto) e quello che veniva "colpito" recitava il suo epitafio in inglese ovviamente "aaaggghhhh ero mark, venovo dalla danimarca, lascio 2 splendidi genitori e una sorella minore detestabile, prima della tragedia, amavo suonare la chitarra ect ect ect secondo buon gusto ".... ciao Robby Mantovani
RispondiEliminaCiao Robby,
RispondiEliminaesperienza interessante, grazie di averla condivisa con noi.