Un paio di settimane fa ho postato qui circa l’importanza di una presentazione creativa del gruppo all’inizio di un nuovo corso e vi ho proposto un possibile esercizio.
Un altro modo per la presentazione creativa, applicabile sopratutto se il gruppo è numeroso (da 25 a 30 persone) è quello di porre domande per insiemi. Esempio quelli che sono sposati, o per alzata di mano e si chiede loro di alzarsi e spostarsi in un punto dell’aula creando dei mini gruppi. Oppure si può chiedere a quelli che convivono di muoversi verso u ’altra parte, o ancora a quelli che hanno un figlio. In questo modo quelli sposati o che convivono, ma hanno anche un figlio si spostano varie volte.
La parola d’ordine è giocare: con gli spazi, con i corpi, con le parole e con noi stessi.
Per esempio quelli che hanno appena lasciato un fidanzato o una fidanzata. Quelli che vogliono cambiare lavoro. Ogni tanto dopo che si sono formati i gruppi mi fermo e faccio qualche battuta oppure cerco di approfondire attraverso qualche domanda. Per esempio al gruppo di quelli che hanno figli chiedo come si chiamano i vostri figli. Questa fase dell’esercizio è importante perché serve per personalizzare il gioco e per fare in modo che il gruppo si conosca meglio.
L’obbiettivo è quello di creare un clima di divertimento e conoscenza reciproca in modo meno tradizionale. Farli muovere ed alzare sono scelte connesse alla fisicità che spesso nella formazione classica viene dimenticata e quindi non utilizzata. Avevo già accennato quanto questo aspetto fosse importante nel mio stile di formazione in questo vecchio post qui, infatti per la mia concezione della formazione i gesti e il movimento sono essenziali, non solo per sciogliere il corpo e prenderne consapevolezza (indispensabile per chi fa aula), ma anche gestualità come modalità di apprendimento e memorizzazione più profonda.
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