giovedì 22 novembre 2018

Sulla comunicazione

All'inizio della mia professione di formatore quando raccontavo a mia madre che sarei andata presso un’azienda a tenere un corso che riguardava la comunicazione lei mi guardava smarrita. Mi chiedeva: “Ma sono muti? Sono stranieri?”. Non riusciva a capire cosa dovessi spiegare per tre giorni su un argomento che, dal suo punto di vista, era conosciuto da tutti.
Comunicare con le persone rappresenta un’occasione costantemente attiva all’interno delle nostre quotidianità. Noi tutti “tentiamo di comunicare” durante tutta la nostra vita. Esiste differenza tra il messaggio che viene trasmesso e la ricezione del medesimo che, invece, indica se la comunicazione è effettivamente riuscita. Le difficoltà nascono dalle differenze tra ciò che vogliamo comunicare e l’interpretazione che il nostro interlocutore attua del nostro messaggio.


La comunicazione è composta da una parte verbale (le parole), una porzione non verbale (gesti, mimica facciale, movimenti fisici) e una quota paraverbale (tonalità, pause, volume di voce). Le componenti paraverbali e non verbali offrono il significato a ciò che viene enunciato ed esiste, inoltre, un influenzamento reciproco. Se non viene compreso cosa l’altro sta comunicando il rischio è di interpretare la comunicazione secondo il proprio punto di vista. In questi casi potrebbero emergere difficoltà di comprensione, quindi diventa necessario che chi parla raccolga il feed back dell’altro e aggiusti il suo messaggio, mentre chi ascolta ac-colga l’altro e cerchi di comprendere cosa sta davvero comunicando.

Nessun commento:

Posta un commento

Related Posts Plugin for WordPress, Blogger...