venerdì 23 gennaio 2015

Il counselor di fronte a se stesso

Come ho forse già detto, da qualche tempo ho iniziato a svolgere un lavoro individuale di counseling. Il lavoro individuale che ho sempre svolto era di coaching. La differenza maggiore tra i due approcci è che il coaching è legato ad un obiettivo circoscritto al contesto del lavoro. Qual è la differenza tra il counseling e la psicoterapia? Mi perdoneranno gli esperti se semplifico. Gli strumenti possono essere simili, come la teoria di riferimento, ma ciò che cambia è la “circoscrizione” del problema del cliente. Come couselor accetto persone che hanno un problema emerso in una vita apparentemente tranquilla, per esempio devono affrontare una perdita, un abbandono o una decisione importante da prendere. Certo ogni problema è collegato alla nostra identità, alla nostra storia e a come noi la narriamo a noi stessi, ma spesso, per queste persone, è importante trovare le risorse interne per superare una situazione specifica ed immediata.


Quando nella fase di ricerca iniziale trovo persone con una situazione di disagio generalizzato, di blocco diffuso, lì mi fermo e preferisco indicare la strada di una psicoterapia più completa. Mi fermo perché non mi sento “tagliata” per un percorso lungo come la psicoterapia: riconosco le mie capacità e i miei limiti che sono sia professionali sia caratteriali.

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