venerdì 18 luglio 2014

Una esperienza personale a proposito di stile di leadership

Mi è accaduto recentemente di coordinare un gruppo con l’obbiettivo di costruire insieme un meeting per la società presso cui lavoravano i partecipanti. E’ stata un’esperienza traumatica e dunque ricca di riflessioni. Le persone del team, giovani e preparate, ad ogni nostro incontro prendevano appunti, ascoltavano, ma erano passivi e non si attivavano verso un pensiero propositivo, anzi spesso intervenivano adducendo ostacoli alla realizzazione delle idee espresse. Al terzo incontro ho chiesto loro il motivo di questo pensiero pessimista e uno di loro mi ha spiegato che il loro approccio al lavoro era da semplici esecutori e che non erano abituati ad utilizzare, e quindi alimentare, un atteggiamento propositivo. Quando alla quarta riunione li ho visti guidati dal loro manager ho verificato che il suo stile direttivo era perfetto: gli spiegava cosa fare e come farlo.


Così ho capito che il mio stile è coinvolgente, attento alle persone, ma necessita che le persone esprimano un desiderio di proporre, ho bisogno che le persone siano attive. Forse non li ho saputi motivare, forse semplicemente ogni gruppo ha bisogno di uno stile coerente con il proprio carattere. Per quel gruppo e quella situazione il mio stile era incoerente e quindi non efficace.
Avete sperimentato situazioni simili?

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