La formazione muta e si evolve, come tutti i settori, e allora cosa c’è di nuovo?
Superare la lezione frontale, lasciare i teatrini finti, abbandonare i casi già scritti, insomma entrare in aula giocando senza rete, proponendo situazioni dove i partecipanti si mettano in gioco davvero, dove ognuno può sperimentare un se stesso che magari non conosce ancora, soprattutto attraverso gli occhi degli altri. Attraverso queste esperienze e la capacità del formatore di condurre feed-back evolutivi, la formazione offrirà anche la possibilità di ricevere idee su di sé da parte dei partecipanti.
Quindi preparatevi e preparate nuove esperienze.
La formazione dovrebbe avere come ipotesi non la trasformazione delle persone, ma il cambiamento del punto di vista.
E voi quali nuove esperienze state vivendo o programmando?
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