Valentina pratica in modo agonistico la scherma (fioretto) ed ha vinto tutto quello che c’è da vincere in questa disciplina sportiva che è allo stesso tempo sia individuale sia a squadre. Per lei appartenere ad un gruppo è una grande risorsa e ritiene che quando le persone non fanno parte di un gruppo finiscono col sentirsi alienati.
Afferma di considerare l’avversario un proprio simile col quale misurarsi e confrontarsi.
Lo sport è stato davvero una scuola di vita per lei con delle precise regole e con un forte senso del rispetto per gli altri. Ovvero anche uno spazio dove imparare ad accettare le sconfitte ed a forgiare la mente ed il carattere per raggiungere un obiettivo.
E’ nata e cresciuta a Jesi dove ha scoperto la scherma all’età di sei anni ed ha avuto un maestro d’eccezione, Ezio Triccoli fondatore della scuola di Jesi.
Triccoli è stato davvero un maestro di vita, un modello di forza interiore capace di affrontare sempre nuove sfide, nuovi rischi e di superare le paure.
L’abitudine ad affrontare paure e rischi concorrono alla creazione di una sempre maggiore fiducia in se stessi e alla costruzione di una grande determinazione.
La paura del fallimento ad esempio, implica spesso un allontanamento a livello emotivo dagli altri e sovente la paura del successo nasce dall’essere isolati. Infatti Valentina racconta che le persone iniziano ad evitarti, pur restando sotto gli occhi di tutti. La tendenza a pensare di noi stessi quello che gli altri pensano di noi è molto diffusa.
Nella
seconda parte vedremo come nel presente Valentina usa la determinazione e la
motivazione per continuare a vincere.
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