Capire velocemente gli stati d’animo dei corsisti è particolarmente importante per un buon formatore. Oggi parlerò di come farlo in modo ludico, metodo che secondo la mia esperienza è uno dei più efficaci. Ogni inizio corso dedico le prime due ore per costruire il rapporto con i partecipanti.
Per esempio chiedo che alzino la mano quelli che pensano: “Ecco il solito corso sulla comunicazione” oppure quelli “So già un sacco di cose sulla comunicazione” o ancora “Finalmente qui avrò le ricette per diventare un abile comunicatore”. In questo modo un po’ giocoso e leggero nessuno sente di esporsi eccessivamente alzando la mano e, oltretutto, il formatore ha possibilità di vedere concretamente e capire così le aspettative interne delle persone. (C’è da sottolineare che il formatore deve esercitare un’osservazione velocissima.)
Nel caso in cui le persone alzino la mano più volte in affermazioni apparentemente diverse bisogna fare un’ulteriore domanda. Esempio se tizio ha alzato la mano sia su solito corso che su finalmente avrò le ricette, la domanda di controllo che mi aiuterà a capire la posizione del corsista potrà essere: “Quelli che già sanno, ma vogliono di più”.
A volte mi piace usare esemplificazioni che mi riguardano come se leggessi la loro mente.
Per esempio io la mattina fatico molto ad alzarmi e quindi capita anche che incomincio a dire a me stessa che non ho voglia di arrivare in aula, di conseguenza ho dei ritmi ancora più lenti. Con questa descrizione di un momento personale quelli simili a me si riconosceranno subito creando facilmente un legame. Poi aggiungo: “Benvenuti anche a quelli che sono già pimpanti che saranno di traino a noi”, così che nessuno si senta escluso.
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