La
malattia di Alzheimer descritta nel 1907 è la più frequente causa di demenza
nei paesi occidentale. È un processo degenerativo che distrugge lentamente e
progressivamente le cellule del cervello. In estrema sintesi i neuroni non
riescono più a trasmettere gli impulsi nervosi e da qui nascono i sintomi caratteristici
della malattia, come perdita di memoria e difficoltà del linguaggio, ma anche stati
confusionali, cambi di umore e disorientamenti spazio-temporali.
Quello
che mi interessa è cercare di indicare alcune possibili modalità di
comunicazione con questo tipo di malati, in quanto spesso i famigliari faticano
a creare una relazione e si sentono frustrati e disperati.
La malattia di Alzheimer è associata ai disturbi della comunicazione. Il graduale peggioramento nell'abilità di farsi capire o di capire gli altri si rivela una delle conseguenze tra le più disastrose e disarmanti da affrontare sia per il malato sia per i familiari o badanti.
Sarebbe bene, quindi, attrezzarsi già dai primi stadi della malattia con una
serie di mezzi e tecniche di facile applicabilità che tentino di migliorare o
mantenere efficace e viva il più a lungo possibile la reciproca comunicazione.
Dal mio punto di vista prendersi cura di chi soffre di questa malattia, significa
anche accompagnare la persona in questo cammino di progressivo deterioramento e
vuol dire ascoltarla, capirne i bisogni e trovare un livello di comunicazione
che spesso esula dalle parole e dai discorsi.
Nessun commento:
Posta un commento