L’apprendimento degli adulti si chiama andragogia. A mio parere l’uso del
termine pedagogia, che riguarda i bambini, anche per gli adulti non rappresenta
solo una “non conoscenza”, ma una certa confusione sull’argomento. Il mondo
degli adulti e quello dei bambini, infatti, sono molto diversi in termini di
apprendimento. Un formatore dovrebbe possedere una duplice conoscenza, ovvero sapere come un
adulto impara e conoscere anche quali comportamenti possono essere
attivati per raggiungere il risultato di apprendere.
MalcomKnowles è uno studioso che ha sottolineato con precisione le differenze dell'apprendimento tra
bambini e adulti, chiarendole in 6 presupposti principali. Prima di tutto il bisogno di
conoscere. Gli adulti sentono il bisogno di sapere qualcosa prima di
iniziare l’apprendimento. I discenti sanno di essere in un punto e scoprono la
strada per arrivare ad un secondo punto, dove desiderano giungere. Il formatore
dovrebbe aiutare i discenti a divenire sempre più consapevoli di questo. Questa
consapevolezza non è presente nel bambino. La seconda differenza è
rappresentato dal concetto di sé . Nel bambino questo è basato sulla
dipendenza dagli altri, mentre l’adulto ha una dimensione di sé
autonoma. Se un adulto sperimenta una tensione tra il concetto di sé e la
situazione di formazione tende ad entrare in una reazione di resistenza. Il
terzo presupposto è rappresentato dalla differenza del ruolo dell’esperienza precedente.
E’ una posizione fondamentale, infatti se l’esperienza precedente è stata
negativa l’adulto costruisce una barriera nella mente che, nello
stesso tempo, costituisce la base su cui saranno poggiati i nuovi apprendimenti.
Ogni individuo fa a sé, proprio per l’esperienza precedente. Qui si inseriscono
le nuove tecniche esperienziali che permettono all’adulto di far propri i nuovi
apprendimenti.
La quarta differenza consiste nella disponibilità ad
apprendere. Poiché la disponibilità ad imparare, da parte dell’adulto, è
mirata, diventa anche limitata. Gli adulti sono disponibili ad apprendere solo
ciò che pensano di aver bisogno di sapere. Il quinto presupposto è
rappresentato dall’orientamento verso l’apprendimento che, negli adulti,
è centrato sulla vita reale. Essi, infatti, apprendono meglio nuove cose,
abilità e atteggiamenti, quando vengono presentati nel contesto della loro vita
reale. Infine è essenziale sottolineare l’importanza della motivazione.
Per gli adulti le motivazioni provengono dai desideri interni come, per esempio, maggiore
successo nel lavoro, autostima, ma anche da fattori esterni, come promozioni e
lavoro migliore. Knowless, comunque, sostiene che la forza maggiore sia
esercitata dai fattori interni.
Presto
tratteremo altre teorie sull’apprendimento per adulti.
Nessun commento:
Posta un commento