Oggi concluderemo il discorso sull'etica trattato qui e
qui. Un aspetto che ritengo importante è la relazione, appunto, etica sia con
il cliente sia con i partecipanti al corso. A volte il formatore può trovarsi
in situazioni difficili, dove i partecipanti espongono vari problemi esistenti
all'interno dell’azienda. Questo significa che stanno usando lo spazio del
corso come una sorta di momento di rivendicazione. In questi casi è importante
ascoltare, ma non colludere, inoltre è importante riprendere il filo
argomentativo della lezione sottolineando gli obiettivi del corso. Questo, per
me, significa assumersi la responsabilità etica del ruolo di formatore in quel
determinato momento: non siamo stati chiamati per allearci con le
rivendicazioni dei corsisti né per difendere l’azienda. Certo, successivamente, è
necessario far presente all'azienda su quali problemi dovrebbero lavorare. Non
è facile attuare questo distacco, infatti internamente capiamo le
problematiche, empatizziamo con i corsisti e vorremmo mostrarci dalla loro
parte, ma faremmo un’azione scorretta sia nei loro confronti sia verso
l’azienda. Il mio consiglio è che, prima di accettare una consulenza, sia
meglio comprendere il più possibile le dinamiche che riguardano l’azienda
stessa.
Io
credo che dobbiamo ogni giorno porci domande, scoprire le nostre incoerenze e
cercare di correggerle. Dobbiamo sapere quali sono la nostra vision e la nostra
mission e su quali valori si fondano. Questa è la guida interna che ci aiuta a
capire cosa stiamo facendo. Durante i corsi le persone ci affidano i loro
pensieri, i loro sentimenti, le loro emozioni: noi abbiamo la responsabilità
etica della cura della relazione con loro.
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