Innanzitutto credo che il primo passo sia prestare sempre più attenzione alle persone. Quindi non occuparsi esclusivamente dei contenuti del corso, ma anche lavorare con lo stato interno degli individui, accogliere le loro ansie e offrire un clima non competitivo, ma solidale. Non temere la vicinanza con l’altro e neppure proporsi con consigli e soluzioni pronte. L’ascolto vero, fatto di comprensione e silenzio empatico, può essere più accogliente di tante parole.
venerdì 8 novembre 2013
Piccola riflessione circa la crisi
Quelli che stiamo attraversando sono, per molti, momenti
terribili. La pressione della crisi, parola che purtroppo è ormai quotidiana,
sta lentamente distruggendo la nostra serenità. Le aziende tagliano sulla
formazione, le persone si sentono smarrite, fragili e sotto uno stress continuo. Cosa possiamo fare noi nel nostro fare formazione?
Innanzitutto credo che il primo passo sia prestare sempre più attenzione alle persone. Quindi non occuparsi esclusivamente dei contenuti del corso, ma anche lavorare con lo stato interno degli individui, accogliere le loro ansie e offrire un clima non competitivo, ma solidale. Non temere la vicinanza con l’altro e neppure proporsi con consigli e soluzioni pronte. L’ascolto vero, fatto di comprensione e silenzio empatico, può essere più accogliente di tante parole.
Innanzitutto credo che il primo passo sia prestare sempre più attenzione alle persone. Quindi non occuparsi esclusivamente dei contenuti del corso, ma anche lavorare con lo stato interno degli individui, accogliere le loro ansie e offrire un clima non competitivo, ma solidale. Non temere la vicinanza con l’altro e neppure proporsi con consigli e soluzioni pronte. L’ascolto vero, fatto di comprensione e silenzio empatico, può essere più accogliente di tante parole.
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Quanto è vero, cara Patty. Ascoltando metto l'altro nella condizione di ascoltare se stesso mentre parla. E, talvolta, non serve aggiungere altro. E' quasi Magico.
RispondiEliminaCiao Erica :-) si, proprio così, la pensiamo nello stesso modo, e appunto credo che sia un valore aggiunto, ma indispensabile, che, nei momenti difficili, fa la differenza!
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