In questo post abbiamo iniziato a trattare alcuni dei
possibili problemi relativi al coaching. Oggi affrontiamo la situazione in cui
non si riesce a vedere una via d’uscita. Potreste trovarvi in una situazione
dove, dopo avere sperimentato varie vie e sondato varie ipotesi, non sapete più
cosa fare. Avete fatto domande ed indagato ipotesi, ma il vostro coachee sfugge
come un’anguilla e rimane fermo sulle sue convinzioni. Lo provocate, gli chiedete
se davvero vuole cambiare e lui ripete la ferma volontà di cambiamento.
Allora
l’ipotesi possibile è che siate davanti ad un conflitto interno del coachee: da
una parte c’è il desiderio di mutare, ma dall’altra esiste anche una
non-volontà. Forse ha paura del cambiamento e ha timore di perdere le sue
caratteristiche d’identità. Così una soluzione possibile è sondare il terreno
della paura…e forse potreste uscire insieme a lui da quel dilemma.
giovedì 28 febbraio 2013
giovedì 21 febbraio 2013
Fastidio
“Un'avventura
è soltanto un fastidio considerato nel modo giusto. Un fastidio è soltanto
un'avventura considerata nel modo sbagliato.”
giovedì 14 febbraio 2013
Possibili problemi del Coaching: fastidio
Tutti i
coach, anche ai più esperti, devono affrontare e gestire piccoli problemi
relativi al coaching.
Il primo può essere una sorta di fastidio che può emergere durante gli incontri, un leggero disagio rispetto al coachee. Non è un sentimento di antipatia, ma un disturbo derivato da qualche convinzione espressa dal coachee che risulta essere troppo lontana dal modo di pensare e lavorare del coach.
A voi è mai successo di provare fastidio durante un incontro di coaching? Come avete agito?
Il primo può essere una sorta di fastidio che può emergere durante gli incontri, un leggero disagio rispetto al coachee. Non è un sentimento di antipatia, ma un disturbo derivato da qualche convinzione espressa dal coachee che risulta essere troppo lontana dal modo di pensare e lavorare del coach.
Quando succede
a me cerco di lasciare quella convinzione sospesa cioè cerco di non attaccarmi
a lei, evitando così di generare pregiudizi. Una volta che sono da sola, cerco
di ripulirmi, affronto quella convinzione e la ristrutturo, cioè le fornisco un
altro senso, un nuovo significato. In questo modo posso affrontare l’incontro
successivo in uno stato neutro.
A voi è mai successo di provare fastidio durante un incontro di coaching? Come avete agito?
giovedì 7 febbraio 2013
Come si costruiscono gli esercizi: parte terza
Dopo i
post precedenti ecco ancora qualche idea
sulla costruzione degli esercizi.
Un’esercitazione molto interessante di tipo deduttivo è quella di dividere i partecipanti in sottogruppi di circa 6/7 persone.
Un’esercitazione molto interessante di tipo deduttivo è quella di dividere i partecipanti in sottogruppi di circa 6/7 persone.
In seguito potete dare ad ogni gruppo il compito di
eleggere un leader ed un ambasciatore. Successivamente potete fargli svolgere un compito oppure farli discutere su quale
metodo hanno utilizzato per le elezioni, magari fornendo
una traccia di discussione. In seguito potete guidarli nel ragionare sulle aspettative
che sentono rispetto ai loro manager. Insomma sul debriefing vi potete
sbizzarrire!
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