Continuiamo a parlare di formazione esperienziale. Dopo un primo post adesso approfondiremo un’altra potente valenza di questa metodologia che è rappresentata dall’uso della metafora. Le attività proposte dalla formazione esperienziale sono collegate, tramite una metafora (dal greco “trasportare”) a determinate competenze utili nel contesto aziendale. L’uso della metafora nella formazione esperienziale e nell’outdoor training permette di nutrire la creatività, potenziare e consolidare l’apprendimento, stimolare la persona a connettere i suoi diversi piani (cognitivo/emotivo, razionale/intuitivo).
Tutto facendo apprendere con il divertimento.
Per superare le resistenze ed iniziare un meccanismo di apprendimento è utile portare il contenuto e l’obiettivo formativo con un meccanismo indiretto che sfrutta proprio la metafora. Il partecipante diventa protagonista attivo e può sperimentare con allenamento e collaudando i propri comportamenti. Così l’interattività in aula esce dalla sola abilità del trainer per sperimentarsi nel coinvolgimento inevitabile che le attività esperienziali proposte fanno nascere nel gruppo. Inoltre il partecipante impara ad osservare e ad osservarsi e, soprattutto, si allena a connettere, capendo così le conseguenze dei vari comportamenti.
Concludendo, il momento didattico/formativo è associato anche al gioco: si può imparare e divertirsi contemporaneamente. Viene così recuperata la dimensione ludica dell’apprendimento. Sperimentare come si possa apprendere divertendosi ed ottenere brillanti risultati giocando permette di tornare alla propria quotidianità con uno sprint maggiore.
Per approfondire ecco qualcosa qui
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