Esistono tanti modi diversi di interpretare un lavoro e
questo vale soprattutto per quello di manager. A mio parere un autentico
manager, ma anche un formatore e un imprenditore, ovvero coloro che si trovano
a dirigere e comandare, dovrebbero:
osservare e farsi osservare, capire e farsi capire,
guidare ed essere una guida.
Un tempo esisteva un vero apprendistato, ovvero per
imparare un mestiere i giovani affiancavano un maestro e ne apprendevano
l’arte. Imparavano come usare gli strumenti, ma soprattutto osservavano il
maestro, che li addestrava passo dopo passo fino a quando erano in grado di
svolgere tutto il lavoro da soli, raggiungendo un proprio stile personale.
Il maestro, per guidarli, li osservava mentre lavoravano
e usando le loro capacità, correggendoli e spronandoli, li accompagnava verso
l’eccellenza di quella arte.
In questa analogia, a mio avviso, vi è l’essenza del
lavoro che il manager dovrebbe adottare verso i propri collaboratori.
Un buon manager, dunque, dovrebbe guidare, affiancando, offrendo
feed-back costruttivi, attraverso dialogo e colloqui costanti, precisando
ogni passo verso risultati sempre più eccellenti.
Per arrivare all’eccellenza il mio consiglio è di
scegliere un buon percorso di coaching.
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