Gli allievi arrivano e noi?
Noi siamo ammaliati da queste attese, diveniamo a volte
preda di vanità, dimentichiamo di insegnare anche la nostra vera natura e
profonda umanità. Amiamo essere ammirati e riconosciuti. E leggiamo le schede
finali dei loro giudizi fingendo di non avere interesse, come l’oroscopo,
nessuno ci crede, ma un’occhiata, da miscredenti, la lanciamo tutti.
Noi stiamo perdendo la capacità di cogliere davvero cosa
stiamo facendo in quell’aula, chi siamo quando ci rappresentiamo come trainer. Il nostro percorso, che è
iniziato come il loro, a volte difficile e periglioso, ci fa entrare
nell’olimpo. Ora siamo diventati dei immortali.
Quando, però, accade che l’allievo svela la nostra vita
terrena, quella fuori dall’aula, a volte scopre le sue stesse difficoltà, le
sue stesse nefandezze…e capita che pensi che la pnl non serva, che sia vuoto conoscere,
inutile o incoerente, comunque la pnl non è più magica. Ma gli allievi spesso
ci perdonano, cercano giustificazioni strane, ci assolvono perché loro davvero
ci vogliono bene e non possono sopportare il tradimento. Dovremmo iniziare,
allora, a insegnare il vero feedback,
come autentica retro azione di un sistema. Non più giudizi, non più
giustificazioni, insegniamo davvero che la nostra ghianda, il nostro carattere
con la sua propria specificità. Insegniamo a offrirci un auto feedback, a percorrere la vita ricchi di
una nuova possibilità, la pnl, ma soprattutto capaci di guardare l’altro e di
riconoscerlo, di guardare sé stessi e sapere chi siamo davvero.
Il trainer, però,
raggiunge il proprio stato di eccellenza in aula, raccoglie le risorse nella
sua sacca e cammina con il gruppo, davanti e dietro al team, ma è necessario ricordare che prima, durante e dopo rimane
una persona, con idee, pensieri, problemi, ostacoli, con la vita, fatta della
bellezza dell’incognita presente in ogni atto. Il trainer vive le esperienze forse con un bagaglio di consapevolezza,
ma non è un guru illuminato ed esente da nefandezze e difficoltà. Questa è, per
me, la vera magia, della vita, della pnl...o di qualsiasi altra metafora
vogliate usare.
P.S. La prima parte lo trovate qui
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