Ho ritrovato un
breve scritto del lontano 2003, lo propongo in quanto mi sembra possa essere
interessante.
Gli allievi arrivano
attraverso un rituale che li carica di attese: iscrizione, colloquio motivazionale,
pagamento di una cifra sostanziosa ecc.
Cosa cercano, cosa
vogliono e cosa non vogliono?
Gli allievi
arrivano e alcuni iniziano subito ad entusiasmarsi, si innamorano di questo
strano modello, la pnl, si invaghiscono del gruppo, della magia di un sapere
che inizia con il saper fare e chiedono al trainer
un saper essere.
Gli allievi
arrivano e cercano una soluzione alla sofferenza che si portano dentro e fuori,
cercano il miglioramento di sé stessi, degli altri, di contesti lontani e
separati.
Gli allievi
arrivano e vogliono un trainer come
un guru, vogliono avere un modello cui avvicinarsi, da modellare o da amare,
quindi tendono a cercare una perfezione nel trainer,
una perfezione globale.
Trainer o guru?
Formatore o terapeuta? Si confondo e ci confondono, e noi?
Presto la
seconda parte.
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