Oggi più che mai sembra indispensabile cercare nuove
modalità di osservare le situazioni, di presentare le idee e di innovare.
Di fronte a un possibile cambiamento spesso noi esseri
umani mostriamo forti resistenze, in quanto siamo soggetti alle abitudini, che presentano
una doppia valenza, da un lato infatti possiedono un valore positivo perché ci
rassicurano e ci rilassano contenendo l’ansia, dall’altro sono anche fonte di
ostacoli ai cambiamenti possibili. Tante volte lavorando con i gruppi sento
dire frasi come: “Abbiamo sempre fatto così, perché cambiare?”
Come scrisse Mark Twain “Certamente non si possono
gettare le abitudini dalla finestra, bisogna accompagnarle con le buone giù
dalle scale”.
Pare necessario, quindi, imparare ad andare oltre,
superare i limiti delle nostre abitudini per attivarci di fronte alle
difficoltà odierne. Manager e aziende illuminati non si lamentano, non
attendono i cambiamenti, ma escono dalla passività iniziando percorsi di
ricerca e innovazione.
L’approccio creativo alle situazioni inizia dal
cambiamento di prospettiva, dall’allenarsi a guardare le stesse cose da nuove
angolazioni. Dal punto di vista etimologico creare significa “trarre dal
nulla”, fondare, costruire, ovvero produrre cose nuove e originali. La
connessione tra creare e produrre conduce all’idea di far nascere, fabbricare.
Il concetto di creatività cui facciamo riferimento riguarda la capacità di
trovare nuove soluzioni a situazioni e prodotti che si sono stabilizzati nel
tempo: attraverso un processo immaginativo e associativo si possono trovare
delle nuove idee.
Da questo punto di vista la creatività si esplica nella capacità di organizzare in forma diversa gli elementi
già conosciuti, per produrre idee nuove e realizzabili. Il procedimento
creativo, inoltre, dovrebbe condurre ad un risultato concreto, osservabile e
riproducibile.
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