Non è semplice parlare di ascolto, infatti, solitamente è confuso
con la percezione, ossia il sentire attraverso le orecchie. Secondo me, spesso, accade
che le persone ascoltino già concentrate sugli elementi diversi rispetto al proprio pensiero e, quindi, già pronte a confutare
quello che l'interlocutore sta raccontando. L’ascolto, inoltre, non riguarda
neppure la buona educazione che dovrebbe lasciar finire di parlare l’altro.
Quello che io definisco vero ascolto riguarda
l’attenzione verso l’altro. Non è così importante cosa io sto pensando, il mio
accordo o disaccordo, ma è fondamentale capire fino in fondo l’altro, cogliere
il suo punto di vista e la sua visione del mondo. È da quella prospettiva che,
poi, posso reagire come voglio, per esempio, esprimendo disaccordo o abbracciando il
suo punto di vista. La mia reazione dipenderà anche dal mio ruolo nella relazione e
dal contesto in cui ci troviamo, per esempio se siamo amici, colleghi di lavoro o se sto agendo
come coach.
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