Nel mio
lavoro di coaching ho trovato spesso persone che mostrano differenze notevoli
sia di comportamenti sia di convinzioni, tra contesti differenti. Per esempio
persone che evidenziano buone strategie e alte capacità nell’ambito
professionale, che, invece, nel contesto affettivo diventano insicure, goffe,
come se non possedessero tutte le abilità che esprimono con certezza nel
contesto lavorativo. Questa dinamica, in realtà, appare alquanto normale, infatti
l’ambito professionale possiede meno carica emozionale se confrontato con il
contesto della sfera privata e affettiva. Queste persone riescono ad essere molto
logiche e distaccate, in questo modo, il lavoro di coaching spesso ne è
agevolato.
Durante
un coaching ero un poco smarrita e non trovavo una via percorribile, infatti il
coachee mostrava innumerevoli insicurezze anche
nel lavoro. Poi per pura coincidenza (leggi c..o) ho scoperto che nel proprio
ambito affettivo, soprattutto nel rapporto con la figlia, era sempre stata molto
sicura delle scelte effettuate, mostrando pochi dubbi e nessun senso di colpa. Da
quel momento la via è stata tratteggiata in modo semplice, “travasando” le
capacità che già utilizzava nel contesto affettivo in quello lavorativo. A
volte le esperienze pregresse costruiscono convinzioni che possono precludere
nuove possibilità.
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