Ben
tornati! Per la riapertura del blog ho scelto di proporvi una riflessione che introduce le tematiche circa la relazione con l'altro e l'ascolto, temi che cercherò di approfondire attraverso i post successivi.
Spesso
nel presentare il progetto formativo del corso “Parlare in pubblico” preferisco utilizzare il titolo “Parlare a un pubblico” oppure “Parlare con un pubblico. Le differenti
preposizioni mettono in risalto diversità di approccio sostanziali.
Parlare
in pubblico significa che, colui che comunica, esprime, in primo luogo, se stesso, cerca di dimostrare ciò che conosce, tentando di
raccogliere entusiasmi e applausi, quindi, in questo caso, il pubblico è lo strumento per una
dimostrazione personale. Parlare
ad un pubblico, invece, inizia in qualche modo a considerare anche gli ascoltatori e i loro possibili bisogni. Parlare con un pubblico aggiunge una relazione tra
chi argomenta e coloro che ascoltano.
Il mio consiglio, quindi, è, già durante la fase di preparazione, di cercare di porsi domande importanti circa il pubblico e gli ascoltatori, ovvero chi sono, cosa cercano, quali leve è bene usare per ottenere attenzione e come rispondere alle domande implicite.
Ecco
come, una piccola preposizione, può aiutare a cambiare la prospettiva con cui strutturare e
attuare un intervento, in modo da cercare di soddisfare non la nostra vanità,
ma la loro curiosità.
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